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Nio, quali prospettive dopo la drastica discesa in Borsa

Pubblicato 30.03.2021, 13:54
Aggiornato 05.03.2021, 16:55
Le quotazioni del principale produttore cinese di auto elettriche sono scese del 28% nell’ultimo mese, influenzate dalla mancanza di chip che ha costretto l’azienda in questi giorni a chiudere una fabbrica. Il fondatore William Li prepara l’Ipo a Hong Kong per raccogliere capitali da investire nelle stazioni di scambio delle batterie, con l’appoggio del governo di Pechino.

Nelle ultime cinque sedute il titolo ha perso il 17%, in un mese il 28%.
La carenza di chip è arrivata a colpire duro anche le società cinesi che costruiscono auto elettriche, con pesanti conseguenze in Borsa. A Wall Street nelle ultime cinque sedute le quotazioni dei tre campioni cinesi dell’EV (Electric Vehicle), Nio, XPeng e Li Auto, sono scese fra il 16 e il 17 per cento.
Per la più famosa delle tre, Nio, leader del trasporto elettrico all’interno della Grande muraglia, la giornata peggiore è stata venerdì 26 marzo, quando le quotazioni al NYSE sono cadute del 4,7% dopo l’annuncio che la società questa settimana terrà chiusa la sua fabbrica nella provincia di Anhui per carenza di semiconduttori.
A ben guardare, però, la crisi da chip è arrivata a dare l’ultima botta a un titolo nettamente orientato al ribasso da tempo. Nell’ultimo mese le quotazioni di Nio sono scese del 28%. Le sue concorrenti XPeng e Li Auto nello stesso periodo sono scese soltanto del 12%.
Per molti investitori è giunto il momento di interrogarsi sulle prospettive del gruppo fondato nel 2014 da William Li, un sociologo dell’Università di Pechino, che è riuscito ad affermare l’immagine della sua azienda come il principale rivale di Tesla (NASDAQ:TSLA).
Non c’è dubbio che il primo elemento alla base della discesa del titolo sono le prese di beneficio dei tanti investitori che dopo avere acquistato le azioni Nio hanno visto i loro soldi moltiplicarsi a una velocità incredibile. Nonostante la caduta dell’ultimo mese, la performance di Nio a sei mesi è +70% e quella a 12 mesi è +1.150%.

In media un veicolo elettrico monta 3.500 chip. La carenza pesa sulla produzione.

Poi ci sono i risultati deludenti annunciati dalla società per le vendite del mese di febbraio, scese a 5.578 veicoli da 7.225 di gennaio. William Li ha spiegato che il rallentamento dipende dalle difficoltà riscontrate nell’approvvigionamento di batterie e dalla carenza di chip che sta colpendo tutti i produttori di auto del mondo, ma in particolare chi fabbrica EV. Li ha spiegato che Nio ha una capacità produttiva di 10.000 auto al mese, ma è costretta a limitare la produzione a 7.500 per mancanza di componenti. Micheal Woodward, capo della divisione Auto di Deloitte, dice che in un’auto tradizionale sono montati in media circa 1.300 chip, che salgono a 3.500 in un veicolo elettrico.
Secondo Vivian Medithi, responsabile del sito americano InvestorPlace, è comprensibile che con queste notizie Nio faccia fatica ad attirare investitori che puntano a guadagni veloci, mentre mantiene intatto un grande potenziale di crescita nel medio periodo.

In Cina costruite a dicembre 112.000 stazioni di ricarica, quante ce ne sono in tutti gli Usa.

Innanzitutto la società sta per quotarsi a Hong Kong con un’Ipo che dovrebbe permetterle di raccogliere qualcosa come 2 miliardi di dollari di mezzi freschi. Una parte importante dei nuovi capitali verrà impiegata per estendere la rete delle stazioni di cambio della batteria. Infatti, una particolarità di Nio è che vende le auto senza batteria proponendo ai clienti un servizio in abbonamento per avere in pochi minuti la sostituzione della batteria esaurita con una batteria carica nelle stazioni di scambio che la società sta creando.
Questo programma è fortemente appoggiato dal governo cinese, che vede nella realizzazione di punti di ricarica per auto elettriche uno degli elementi principali della sua politica per i trasporti. Oggi in Cina ci sono circa 1,7 milioni di punti di ricarica per auto elettriche su 5,5 milioni di EV. Il numero di EV è previsto salire a 160 milioni nel 2035. Per capire quanto seriamente il governo cinese spinge sull’auto elettrica basta un dato: a dicembre 2020 sul territorio cinese sono state create 112.00 nuove stazioni di ricarica o scambio delle batterie, esattamente quante ne esistono su tutto il territorio degli Stati Uniti.

Ultimi commenti

Il solito articolo infinito per dire 2 cose semplici
io avendo studiato la società da prima del suo giorno di quotazione in. borsa. vedo solo un opportunita pazzesca a questi prezzi e mi difendersi solamente spacchettando il mio totale da investire in 5 tranche, mal che vada ho investito solo 3/5. di quel che volevo.
gentilmente ci potrebbe dare una valutazione sull annunciato delisting dal Nasdaq
E’ sicuro. Frazionate e non esitate
In 5 anni da adesso dopo lo storno ai 35 sara’ intorno a 200 ...con un CAGR del 40% annuo poi pensate come volete
 Ha la sfera maggica, lo chiamano fratè indovino
 Lo so benissimo che cosa è il CAGR, il fatto è che hai sbagliato il calcolo perchè è evidente che non sai stimare. Comunque OK, vediamo a maggio come saremo messi. Sicuramente hai ragione tu.
 Com'è che era? Segna che non va sotto i 35... Bravo, ci ha messo solo 15 giorni a tornare sotto... Pensa se qualcuno ti ha ascoltato mettendosi long. Studia ragazzo che è meglio e fai meno il fenomeno. "Segni i punti cogl---nazzo" cit.
Articolo che non dice niente. NIO la più colpita da problemi che hanno tutti e i piccoli risparmiatori che hanno comprato di recente in forte perdita. non si può che aspettare e sperare
tutti a scommetrere su qialcosa che sarà (forse) e non ad investire in qualcosa che fattura miliardi ma che è sottovalutato. bho....il mercato tornerà alla normalità quando tutti sti fenomeni comprarsi nel 2020 saranno spazzati via?
Luca a quale/i azienda fai riferimento
vero ma alto rischio alto rendimento come amazon 20 anni fa
Articolo inutile e incompleto, lo shortage di chip è globale ma sembra che impatti solo Nio
se sapeva fare di meglio stava a scrivere articoli per i siti web?
fornisce informazioni già note tuttavia ancora una volta c'è il governo dietro ai finanziamenti: questo significa che se l'ad va in conflitto il rischio è per gli investitori!!!
Articolo assolutamente incompleto e che non dà risposte sulle prospettive
LO stesso problema dei chip gli hanno tutti i produttori d'auto. Stellantis ha chiuso 5 stabilimenti e non è sull'orlo del fallimento. Nio ha guadagnato il 70% in 6 mesi e quindi qualche presa di profitto ci sta tutta. Bah........
L’articolo di Antonio Gamma si dilunga in considerazioni grnetsli ma non rispondevalla domanda : comprate ora NIO? Quindi è inutile!
E della guerra che cerca di fare biden contro cina e russia cosa mi dite ??
Gia’persa
si sa già come si chiamerà la nuova Ipo per le stazioni di ricarica? e quando verrà quotata?
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