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C'è un deterioramento evidente nella propensione al rischio: la giornata di ieri ha segnato l’ennesimo crollo di Wall Street e gli operatori finanziari sembrano reagire ai movimenti dei rendimenti obbligazionari. La Fed sta irrigidendo la politica monetaria e le conseguenze stanno iniziando a manifestarsi in quei settori più sensibili ai tassi. Negli ultimi mesi, gli indicatori del mercato immobiliare degli Stati Uniti hanno subito un rallentamento e le preoccupazioni espresso recentemente dall'Associazione nazionale dei costruttori riflette ciò che accade quando i tassi di interesse salgono costantemente.
Tali dati avranno un impatto sulla politica monetaria della Fed? I recentissimi commenti accomodanti di Clarida e Kaplan del FOMC (hanno evidenziato la necessità di considerare l'economia globale e che le prossime scelte dipenderanno dai dati) sono stati sovvertiti dal solito “hawkish” John Williams, tuttavia i rendimenti dei titoli di stato sono calati fortemente nelle ultime sedute e un dollaro precedentemente forte appare decisamente meno stabile. Se il rendimento a 10 anni dovesse scendere al di sotto del 3,05% (attorno al minimo di ottobre) ciò darebbe agli operatori qualcosa su cui riflettere. I tori del dollaro potrebbero essere salvati dagli eventi in Europa, con l'UE pronta a sanzionare l’Italia mentre la tempesta Brexit potrebbe riprendere forza nei prossimi giorni. Anche la guerra commerciale farà da sfondo alla volatilità del dollaro.
Wall Street è stata colpita duramente da ulteriori pressioni di vendita sul settore tecnologico, portando il Dow a perdere 395 tick (-1,6%), mentre l'S&P 500 ha perso -1,7% a 2690 punti. I futures USA hanno perso un ulteriore 0,3% durante la sessione asiatica con ripercussioni evidenti (oltre all'arresto del CEO Nissan) sul Nikkei -1,1% e lo Shanghai Composite -2,1%. I mercati europei provano a indebolirsi e anche nel forex c'è un sentiment leggermente negativo, pur con poca direzionalità. E’ interessante evidenziare come il dollaro neozelandese sia salito nuovamente in cima alla classifica, mentre nelle materie prime l’oro sta consolidando e il petrolio perde qualcosina dopo un tentativo di rimbalzo nel pomeriggio di ieri.
Il calendario economico si manterrà leggero ma occhio ai permessi di costruzione degli Stati Uniti perché dopo l’enorme calo dell'indice del mercato immobiliare NAHB di ieri, che ci dà un’idea della fiducia nel settore, potrebbero esserci altre sorprese. Il consenso prevede una crescita a 1,27 m (da 1,24 m), ci si concentrerà anche sul report inflazione che la BoE presenterà in parlamento e parlerà il Governatore Carney. Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann (falco del Consiglio direttivo della BCE) parlerà alle ore 16.