Qualche settimana fa, in un’altra delle mie analisi, parlavo di due regole importanti che riguardano i mercati, che riprendo adesso:
- I mercati sono un indicatore anticipatore
- I mercati si muovono sulle aspettative
Ora, immaginate di andare davanti ad un pozzo, buttarci dentro 1 Euro, e poco dopo ricevere dal pozzo 5 Euro. Tornate il giorno dopo, buttate sempre 1 Euro, ed il pozzo vi ritorna 10 Euro. Questo succede ogni giorno per 10 giorni, dove all’ultimo giorno buttate nel pozzo 1 Euro, ed il pozzo ve ne torna 1000 Euro.
Se all’undicesimo giorno tornate al pozzo, quanto vi aspettereste di ricevere? Sicuramente più di 1000 Euro.
Ora, lo schema mentale di ricompensa che ha generato il pozzo nella vostra testa, è lo stesso che NVIDIA Corporation (NASDAQ:NVDA) ha generato nei suoi investitori.
Ogni giorno, buttavi dentro la tua moneta, ed il pozzo ti tornava sempre di più. Ieri sera, dopo una trimestrale ottima, il titolo in AH ha chiuso a -7%, deludendo e preoccupando molti investitori.
Come mai?
La trimestrale di per sé è stata molto buona, con utili e fatturato cresciuti di oltre il 100% anno su anno (davvero notevole), ed una guidance altrettanto costruttiva.
Purtroppo però, dobbiamo ricordarci dei due punti sopra che ho inizialmente menzionato.
Punto 1, i mercati anticipano.
Ma cosa esattamente? Nel caso di Nvidia, in base alla reazione successiva alla trimestrale, i mercati hanno anticipato alcuni dubbi emersi nella trimestrale, ovvero:
- I problemi di produzione con il nuovo Chip Blackwell
- Il ROI dei CAPEX, poiché l’AI è bellissima, ma investirci costa, e parecchio (ne sanno qualcosa le altre magnifiche 7)
- Il fatturato atteso nel Q3: ottimo, senza dubbio, ma leggermente inferiore alle attese (faraoniche)
E qui entrano in gioco le valutazioni.
Perché come spesso mostro nel mio canale Telegram Colazione a WS, le valutazioni elevate comportano tutta una serie di controindicazioni. Primo, valutazioni elevate oggi, uguale rendimenti attesi futuri bassi domani. Secondo, se le valutazioni sono elevate, nei prezzi sono già comprese tutte le migliori ipotesi possibili per un titolo.
E qui arriviamo al punto numero 2, i mercati si muovono sulle aspettative. Quindi se un titolo quota a 70 volte gli utili, e quota a quasi 40 volte il fatturato, è molto probabile che in quelle valutazioni, siano già incorporate tutte le migliori ipotesi possibili. Perciò basta davvero poco per causare una perdita di fiducia, per far incrinare convinzioni scolpite nel marmo.
Ho avuto il piacere di parlare direttamente con Howard Marks qualche mese fa (video qui sotto), e lui faceva l’esempio delle due pile: nella prima, hai un’asset che vogliono tutti, di cui tutti parlano, con valutazioni molto elevate. Nella seconda, un’asset sottovalutata, con valutazioni estremamente basse, considerata da molti come schifezza. Dove avrai maggiori probabilità di trovare l’affare? Nella seconda pila ovviamente…
Ultima considerazione: quando un titolo vale oltre 3 trilioni, è molto complicato che possa raggiungere i 5 o 10 trilioni. Viceversa, è più probabile che un titolo che oggi vale 10 miliardi, possa prima o poi arrivare a valerne 80, 100.
E’ sempre una questione di numeri e di finanza comportamentale.
Io non so (e nemmeno mi interessa) cosa succederà oggi a Nvidia, se chiuderà in calo in doppia cifra, se magari aprirà a -7 e poi chiuderà a +10%, nel breve sappiamo che le dinamiche sono imprevedibili.
Ma di una cosa sono certo: se vogliamo restare sui mercati per molto, molto tempo, allora le regole ed i concetti da seguire sono quelli visti sopra, tutto il resto è un mero gioco da casinò.