Nonostante l'azionario stia mostrando segnali di stanchezza, per il momento non si può certo parlare di una correzione definitiva. Il rally ha subito indiscutibilmente un rallenamento, il calo del dollaro USA ha preso una pausa ma c'è da dire che a partire da ieri anche il rialzo dei rendimenti statunitensi ha incontrato resistenza. Inizialmente, il trend rialzista dei rendimenti core proseguiva la propria corsa perché gli investitori attendono con impazienza l'annuncio sul piano fiscale dell'amministrazione Biden (che dovrebbe arrivare sul finire della settimana).
Il movimento è stato sostenuto dall'aumento dei prezzi del petrolio e di altre materie prime (comprese diverse materie prime leggere, ad esempio il grano). Tuttavia, il sentiment sui mercati obbligazionari statunitensi è cambiato in positivo dopo che l'asta del Tesoro USA a 10 anni per $ 38 miliardi ha registrato il forte interesse degli investitori. Dopo che alcuni membri della Fed hanno riflettuto sulla necessità di un tapering all'inizio di questa settimana, altri (inclusi Rosengren, Bullard, George) hanno assunto toni più cauto. A quel punto i rendimenti statunitensi hanno smesso di salire e al termine della giornata di ieri abbiamo osservato una discesa fino a 1,7 punti base sul decennale.
I rendimenti tedeschi tuttavia sono aumentati di 2,8 punti base (5 e 10 anni). Lo spread BTP/BUND si è allargato a causa delle tensioni politiche in seno al Governo italiano (+6 punti base) e oggi sapremo se Italia Viva continuerà a dare il proprio appoggio alla maggioranza.
Per quanto riguarda l'azionario, l'America – nonostante la volatilità intraday – ha chiuso una sessione pressoché a zero. Le azioni europee hanno registrato piccole perdite. Il dollaro inizialmente riusciva a tenere gran parte dei guadagni di lunedì, ma dopo l'asta delle obbligazioni a 10 anni ha perso terreno. Possiamo dedurre, quindi, che i tassi di interesse stanno diventando un potenziale motore per la valuta statunitense.
Per quanto riguarda il calendario economico odierno da segnalare l'IPC USA di dicembre che secondo le stime dovrebbe rimanere ben al di sotto dell'obiettivo della Fed del 2% (1,3%, 1,6% core). Va detto che anche oggi diversi governatori della Fed parleranno di economia e politica, mentre il Tesoro degli Stati Uniti terminerà la propria operazione di rifinanziamento di metà mese con una vendita di 24 miliardi di dollari di obbligazioni a 30 anni. Un'altra asta positiva potrebbe dar luogo a qualche ulteriore correzione e quindi potremmo assistere a movimenti interessanti sul Dollaro.