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Oro a 2.000 dollari? I tori hanno un nuovo stratagemma: la paura della recessione

Pubblicato 19.04.2022, 12:31
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

In sole due settimane, i tori dell’oro hanno rubato la scena agli orsi su un mercato che sembrava, inizialmente, sfavorevole. L’inversione di rotta si spiega soprattutto con una parola: Recessione.

La paura che una Federal Reserve apertamente aggressiva possa finire per soffocare la ripresa economica nel tentativo di combattere l’inflazione ha spinto i trader ad allontanarsi sia dai titoli azionari che dai bond.

Tutto questo, insieme alle tensioni geopolitiche per la guerra in Ucraina ed alle voci di nuove sanzioni contro la Russia, ha convinto gli investitori a rifugiarsi sui metalli preziosi e su altre materie prime che potrebbero offrire protezione.

Spot Gold Daily

Grafici gentilmente forniti da skcharting.com

L’effetto combinato è stato il ritorno dell’oro ieri al massimo di 2.000 dollari, per la prima volta in sei settimane.

Il volo dell’oro è stato breve, in quanto il contratto di giugno dei future sul COMEX a New York si è catapultato di oltre 25 dollari, o l’1,3%, a 2.000,50 dollari l’oncia prima di attestarsi a 1.986,40 dollari.

Negli scambi asiatici di questo martedì, però, l’oro sembra aver perso slancio, attestandosi in calo di quasi 10 dollari, o dello 0,5%, a 1.976,70 dollari alle 14:00 di Singapore (le 2 del mattino a New York).

Al livello a cui si trova, l’oro è circa 145 dollari, o il 7%, dal massimo storico COMEX di 2.121,70 dollari dell’agosto 2020.

Ma il rimbalzo di ieri è stato importante per molte ragioni.

È stata la prima volta che l’oro COMEX si è attestato sopra i 2.000 dollari dall’11 marzo, quando era schizzato in due settimane dopo l’invasione dell’Ucraina.

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Il rally di ieri è arrivato inoltre in scia al rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni al 2,884%, un livello che non si vedeva dal dicembre 2018.

E soprattutto, il rialzo di ieri è arrivato con l’indice del dollaro che ha superato il livello di 100 per la prima volta dal maggio 2020.

Come i rendimenti dei bond, il dollaro solitamente ha una relazione inversa con l’oro.

“La relazione inversa dollaro/oro non è una certezza”, afferma però Phillip Streible, esperto di strategie sui metalli preziosi di Blue Line Futures a Chicago.

James Stanley, esperto dell’oro che scrive su Daily FX, è d’accordo.

“I tori dell’oro hanno registrato una ripresa nelle ultime due settimane, dopo che gli orsi non sono riusciti ad approfittare dell’infrazione ribassista sotto i 1.900 dollari”, scrive Stanley in un commento dopo la chiusura dei mercati ieri. Ed aggiunge:

“I venditori hanno avuto la loro possibilità e, nonostante un apparente contesto ribassista per l’oro con l’impennata dei tassi USA, i tori dell’oro ce l’hanno fatta, forzando un’infrazione al rialzo di una formazione a triangolo ascendente a ritestare il livello psicologico a 2.000 dollari l’oncia”.

Spot Gold Weekly

Quello che appare evidente è che la paura della “parola con la R”, recessione, aumenta di giorno in giorno, con la Fed sempre più dura nel parlare dell’inflazione.

Spot Gold Monthly

L’ultima volta che l’economia statunitense aveva visto una recessione, tecnicamente definita come due trimestri consecutivi di crescita negativa, era stato all’apice della pandemia di COVID-19, tra il marzo ed il settembre 2020.

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Goldman Sachs ieri ha stimato una probabilità del 35% che la prossima recessione statunitense avvenga entro due anni.

Quindi, dove si trova tecnicamente l’oro nella corsa verso i nuovi massimi di 2.000 dollari?

“Fino a quando l’oro resterà sopra i 1.988, ulteriori rialzi porteranno il metallo verso 2.005-2.025 dollari”, dice Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di skcharting.com, che elabora le sue previsioni basandosi sul prezzo spot dell’oro. E aggiunge:

“Persino al livello inferiore, se i tori riuscissero a restare sopra i 1.973 dollari, allora l’oro potrebbe riprendere la sua mossa verso l’alto, prima a 1.988 dollari, ed infine tentare di riconquistare i 2.000 dollari per poi superare i 2.010 dollari”.

Ma i trader dovranno essere particolarmente cauti riguardo al minimo di 1.971 dollari di ieri, “al di sotto del quale i venditori prenderanno il controllo”, avverte Dixit.

“Un’infrazione sotto i 1.958 dollari innescherà la liquidazione delle deboli long tra trader retail e di margine, portando ad una correzione a 1.932 dollari”.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

Ultimi commenti

quindi tutti short sull'oro 🤣🤣🤣
barani.ma da dove sei uscito???da.un fumetto?😂😂🤡🤡🤡🤘🙏🙏🙏🙏🙏🙏
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