Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
La minaccia di una guerra commerciale, che ha sicuramente spaventato i mercati, sembra stia rientrando e non a caso stiamo osservando un rallentamento nella corsa ai beni e valute rifugio.
Si è parlato abbondantemente delle possibile tariffe sull'alluminio e sull'acciaio volute da Trump, poi sono seguite le minacce – nel weekend – sull’importazione di auto tedesche, ma nella giornata di ieri ecco che alcuni autorevoli esponenti repubblicani hanno invitato il presidente americano a riconsiderare le sue mosse.
Lo yen ha ridotto i recenti guadagni, il rally sull'XAU/USD si è interrotto e i rendimenti obbligazionari stanno di nuovo crescendo.
Questo miglioramento del sentiment potrebbe di nuovo sostenere il Dollaro?
Osservando il mercato del forex ci sono segnali contrastanti, diciamo che osservando l’Indice del Dollaro sembra subentrato un consolidamento piuttosto che un rimbalzo.
Trump, nel frattempo, ha ribadito nuovamente quanto sia stato negativo il NAFTA per gli Stati Uniti e ciò ha avuto ripercussioni evidenti soprattutto sul Dollaro canadese.
Sul cambio USD/CAD siamo giunti in area 1,3000, il livello più alto da luglio 2017 e la tendenza potrebbe proseguire.
La Reserve Bank of Australia durante la notte ha confermato i tassi d’interesse (1,5%) mentre è stato interessante registrare la cautela circa la crescita dei prossimi mesi.
Non solo, le vendite al dettaglio di gennaio hanno messo a segno un calo attestandosi al + 0,1% (+0,4 % il dato atteso) e la bilancia commerciale è scesa ulteriormente a - A$ 14,0bn (-A$ 12,6bn il dato precedente).
Interessantissimo l’andamento di Wall Street che, dopo un ribasso consistente d’inizio settimana, chiudeva la sessione di lunedì guadagnando oltre un punto percentuale, con l’SP 500 + 1,1% a 2721 punti.
I mercati asiatici sono stati altrettanto positivi con il Nikkei + 1,8%, anche i mercati europei sembrano più forti in queste prime ore di contrattazione. Sul fronte materie prime abbiamo detto dell’oro, mentre il petrolio è di nuovo salito dopo che dai rapporti dell'International Energy Association è emerso un miglioramento della domanda globale.
Sul fronte macro economico c’è poco o nulla da segnalare, tuttavia gli ordinativi di fabbrica degli Stati Uniti potrebbero riservare qualche sorprese.
Il dato è atteso alle 16, ci si aspetta un -0,4% su base mensile.
Ovviamente attenzione anche ai commenti di Bill Dudley e Lael Brainard (quest’ultimo notoriamente colomba) del FOMC.