Le borse europee si mostrano solide e pronte al rally che sarà, probabilmente, causato dal secondo step del quantitative easing della Bce.
In prima fila Dax e FTSE MIB; il listino di Francoforte chiude con un rialzo pari allo 0.78%, mentre Piazza Affari, guidata dal settore petrolifero ed energetico, registra un incremento dello 0.63%.
A Wall Street borse in calo, in particolare per i titoli legati ai consumi. I 3 principali listini, Dow Jones – S&P – Nasdaq, chiudono la seduta di ieri sotto la parità, con un ribasso medio dello 0.40%.
Sul fronte orientale, ottima la seduta di ieri durante la quale Cina e Giappone hanno guadagnato oltre un punto percentuale. L’indice Hang Seng chiude a quota 22382 (+1.75%), ed il Nikkei 225 supera la soglia dei 20000 punti, con un rialzo dell’1.34%
Nel mercato Forex l’L'indice del dollaro tocca un nuovo massimo da 8 mesi (100.35) e chiude la seduta di ieri con un rialzo dello 0.10%. La moneta americana ha di fatto guadagnato altro terreno verso l’euro (Eur/Usd -0.12%) e lo Yen (Usd/Jpy 0.31%). Resiste invece la sterlina inglese, che confortata dai dati positivi della giornata di ieri, chiude la seduta trainata da posizione rialziste rispetto al dollaro (Gbp/Usd +0.13%).
Nel settore delle materie i futures del Petrolio Greggio tornano sotto la soglia dei 42 dollari. L’inizio del summit mondiale sul clima ha messo sotto pressione la principale fonte di agenti inquinanti. Se consideriamo, inoltre, il rafforzamento del dollaro e l’indebolimento della crescita economica globale è sensato immaginare un andamento ribassista nel medio termine.
L’Oro, dopo la seduta negativa di venerdì, recupera terreno e chiude sopra i 1060 dollari all’oncia (+0.71%). Sul metallo prezioso, però, continua a pesare l’aumento di produzione registrato quest’anno (+13%) che di fatto sta impedendo alle compagnie di estrazione di ottenere i rendimenti degli anni passati.
Sul fronte macroeconomico la giornata di ieri si archivia con notizie non entusiasmanti per l’economia americana, in quanto, soprattutto il settore edile, non mostra ancora i segni di una reale ripresa. La giornata di oggi sembra divisa in due; la mattinata sarà importante per la zona euro, per la quale sono attesi l’indice manifatturiero ed il tasso di disoccupazione europeo. Dalle 15:45 toccherà, invece, agli USA, dove è particolarmente atteso il Manufacturing Index dell’Institute of Supply Management (ISM) che rappresenta un misuratore economico affidabile.
Andrea Cangiano
UCapital, Financial Advisor