Ricapitoliamo come sono andati i mercati principali da inizio anno (Fonte: Eaton Vance):
AZIONARIO
- Mercati emergenti -1.89%
- Azionario Internazionale: -4.83%
- S&P 500: - 5.17%
- Azionario Value: -2.33%
- Azionario Growth: -8.58%
- Azionario Small cap: -9.63%
OBBLIGAZIONARIO
- Stati Uniti 10 anni -1.89%
- Global Aggregate Ex-US -1.96%
- High Yield -2.75%
- EMD (valuta forte) -2.89%
- EMD (valuta locale) -0.01%
- Investment Grade -3.37%
In tutto questo, a livello di azioni americane, abbiamo il seguente andamento dai massimi storici:
- Il 60% delle azioni oggi è in calo di almeno il 20%
- Il 30% delle azioni oggi è in calo di almeno il 40%
- Il 15% delle azioni oggi è in calo di almeno il 60%
Questo mentre a gennaio i principali indici americani hanno perso rispettivamente il 5 e 10% circa.
Statisticamente, dal minimo di marzo 2009 (fine crisi Subprime), il mercato ha corretto di almeno il 5% per 27 volte (quindi parliamo di una correzione di questo tipo 2 volte all’anno circa).
In tutto questo però, il mercato nel suo complesso ha continuato a salire, recuperando velocemente tutti i cali e portando a casa (per S&P 500) una performance di oltre il 610% in 13 anni.
Questo “bull market ininterrotto”, ha creato 2 distorsioni estremamente pericolose, soprattutto per gli investitori più giovani o per quelli più inesperti che conoscono poco la storia:
- I bear market non esistono
- I bear market, se esistono, durano poco (vedi marzo 2020, anche se quella era una correzione, non un bear market)
Ecco perché concetti come “RISCHIO” e “DRAWDOWN” sono ad oggi ancora ignorati.
Il concetto del “lungo periodo”
Nel lungo periodo saremo tutti morti diceva qualcuno. Mai come oggi tuttavia, le valutazioni elevate, e le politiche delle banche centrali hanno portato a dei livelli di valutazione i mercati come difficilmente si è visto nei decenni passati. Questo ha ridotto incredibilmente i rendimenti attesi futuri, il che significa tradotto in modo molto semplice, che possiamo sognarci (meglio dirlo subito e sinceramente) una decade come quella passata sui mercati.
Forse sbaglierò, ma se proprio devo sbagliare, preferisco farlo per difetto che non per eccesso, quindi mantengo una certa dose di prudenza.
La tabella della rovina finanziaria
Per chi mastica un minimo di matematica, per recuperare una perdita del 50% su un investimento, fare il 50% non basta! Dovete raddoppiare il capitale, fare il 100%. Ecco perché più il calo è forte, più tempo servirà per recuperare (vedi immagine sotto).
Soprattutto se ci sono portafogli composti al 90 o 100% da singoli titoli, magari aggressivi, magari “alla moda”, che potenzialmente “sembrano” la prossima Amazon.com Inc (NASDAQ:AMZN), ma che in realtà potrebbero rivelarsi la prossima Tiscali SpA (MI:TIS).
Concetti come diversificazione, disciplina sono completamente ignorati, si pensa che il mercato azionario sia una corsa a comprare i titoli con il potenziale più alto di fare 3X o 10X in poco tempo, perché nessuno vuole aspettare (come sicuramente bisognerà) 10 anni per vedere i frutti della propria pazienza.
Il prossimo bear market
Ecco perché, QUANDO (non SE) il prossimo VERO calo arriverà, molti investitori si troveranno completamente impreparati, emotivamente e tecnicamente, scoperti con errori nella gestione dei titoli e dei portafogli tali da rendere molto complicato recuperare quanto perso. Se il solo mese di gennaio, con correzioni mediamente del 5-6%, è bastato a mettere fuori gioco una percentuale non indifferente di investitori, figuratevi cosa potrebbe fare un calo del 40 o 50%.
Investite, raccogliete ciò che i mercati e gli investimenti possono offrire, ma fatelo con testa. Fatelo con la consapevolezza di come funzionano certi meccanismi, di quali sono gli ingredienti che davvero possono aiutarvi nelle fasi difficili, e non perdete la testa né durante crolli importanti né quando tutti pensano di essere davanti all’albero della cuccagna.
Investire è un mestiere, e purtroppo, non è un mestiere per tutti.
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore"