Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
- La vecchia e la nuova scuola nell’investimento
- Warren Buffet ed il suo socio esprimono apertamente le loro opinioni sulle cripto
- Peter Thiel, imprenditore della nuova scuola, la pensa diversamente
- Thiel prende la mira e punta a Buffet
- Lo scontro Thiel/Buffet rispecchia il dibattito in atto circa l’evoluzione della rivoluzione fintech
L’incredibile rally che ha portato il Bitcoin a quasi 70.000 dollari a token nel novembre 2021 ha alimentato una febbre speculativa per l’intera classe di asset, rendendolo il mercato più volatile che abbia mai visto.
Gli asset possono essere molto rischiosi ma restano allettanti.
Nel mondo della finanza, che secondo molti beneficerà dell’innovazione fintech, ci sono due opinioni diverse: alcuni importanti investitori abbracciano le criptovalute, mentre altri rifiutano aspramente questa fiorente classe di asset.
All’inizio di aprile, in occasione di una conferenza sulle cripto a Miami, Florida, le due fazioni si sono scontrate quando il sostenitore di alto profilo di una ha preso di mira un altrettanto importante fan dell’altra.
La vecchia e la nuova scuola nell’investimento
Benjamin Graham, il padre del value investing, nel 1934 ha scritto Securities Analysis, testo fondamentale per analisti dei mercati azionari e gestori di portafogli. Nel 1949, Graham ha pubblicato The Intelligent Investor.
Nel quarto capitolo di questo libro, Graham scrive:
“Abbiamo suggerito come regola fondamentale da seguire che l’investitore non abbia mai meno del 25% o più del 75% dei suoi fondi in azioni ordinarie, con il conseguente range inverso del 75%-25% in bond”.
Alcuni dei più famosi investitori value continuano a considerare Graham il loro maestro.
Ma una nuova scuola dell’investimento, a cui appartengono nomi come Elon Musk, Jeff Bezos, Jack Dorsey e Mark Zuckerberg, persone che hanno fatto fortuna tramite l’innovazione tecnologica, sta prendendo piede insieme alla nuova tecnologia.
Warren Buffet ed il suo socio esprimono apertamente le loro opinioni sulle cripto
Quando si parla di vecchia scuola, si citano spesso Warren Buffett, CEO di Berkshire Hathaway (NYSE:BRKa), ed il suo socio, il Vice Presidente della compagnia Charlie Munger. Buffett e Munger sono anche sinonimi di value investing; non sorprende che il loro mentore fosse Benjamin Graham.
Secondo questi investitori della vecchia scuola, le criptovalute, al contrario delle valute in corso legale come dollaro, sterlina o euro, che hanno l’appoggio dei governi nazionali, derivano il loro valore solamente dal mercato. Domanda e offerta ne stabiliscono il valore, senza l’intervento del governo. Allo stesso tempo, i governi comprano e vendono le valute in corso legale per dare stabilità alla loro moneta.
Peter Thiel, imprenditore della nuova scuola, la pensa diversamente
Peter Thiel è un imprenditore miliardario, venture capitalist ed attivista politico. Ha fatto fortuna come cofondatore di PayPal (NASDAQ:PYPL), con Palantir Technologies (NYSE:PLTR), e tramite la sua venture Founders Fund, che si dice abbia accumulato centinaia di milioni di dollari di Bitcoin.
A livello politico, Thiel è un liberale. Comprensibile dunque che l’ideologia delle criptovalute rispecchi la sua politica. Le cripto prendono il controllo della massa monetaria ai governi e lo restituiscono alle persone.
Ad ottobre 2021, sentiva di avere un investimento insufficiente nel Bitcoin quando il prezzo del token ha superato i 60.000 dollari.
Thiel prende la mira e punta a Buffet
L’8 aprile, in occasione di una conferenza sul Bitcoin, Thiel ha criticato i leader delle opinioni finanziarie, accusandoli di cercare di fermare le criptovalute.
Ha definito Buffett “un nonno sociopatico di Omaha.” Ha preso di mira anche Jamie Dimon, amministratore delegato della banca di investimenti JPMorgan Chase (NYSE:JPM), e Larry Fink, amministratore delegato di BlackRock (NYSE:BLK), oltre ad altri critici delle cripto. Tuttavia, ha definito Buffett il “Nemico numero 1” del Bitcoin.
Thiel si fa portavoce della nuova scuola dell’investimento, definendo Buffett, Diamond, Fink ed altri critici delle criptovalute emblemi della vecchia (e secondo lui, datata) scuola di investimento, chiamandoli “gerontocrazia”.
Lo scontro Thiel/Buffet rispecchia il dibattito in atto circa l’evoluzione della rivoluzione fintech
Il dibattito sul valore delle criptovalute senza dubbio continuerà, in quanto illustra perfettamente la filosofia di investimento della vecchia e della nuova guardia nella finanza e nell’economia, e rappresenta anche lo scontro capitalismo tradizionale/libertarismo.
Come Peter Thiel, anche Elon Musk, la persona più ricca del mondo, è un fan delle cripto.
Nel 2020, Musk ha dichiarato: “Dovremmo avere meno persone che fanno legge e meno persone che fanno finanza”, alludendo a Buffett “e più persone che fanno cose”.
Le cripto hanno una ricca ed influente base di sostenitori e detrattori. Più aumenterà la market cap della fiorente classe di asset, più si infiammeranno i toni del dibattito. Tuttavia, per quanta febbre speculativa i rally delle cripto possano innescare, la loro utilità e la loro sfida alla finanza tradizionale ed al controllo governativo della massa monetaria sono il vero cuore del dibattito ideologico politico ed economico che probabilmente affonda le sue radici nell’ideologia vecchia scuola contro nuova scuola.