Greggio WTI
Giovedì il mercato del greggio WTI mostra una sessione leggermente volatile, evidenziando segni di vitalità. Tuttavia, il mercato sta semplicemente ritracciando quello che è stato un segnale molto negativo.
Crediamo che il livello superiore dei 43,50$ continuerà a fungere da resistenza, pertanto una eventuale candela di esaurimento in prossimità di quell’area offrirebbe delle opportunità di vendita delle quali intendiamo avvalerci.
Non siamo interessati ad acquistare il greggio, dato che l’eccesso dell’offerta continua a essere un problema notevole, soprattutto considerando che l’OPEC ha assolutamente perso ogni capacità di influenzare il mercato. Se il dollaro statunitense continuerà a incrementare il proprio valore, ciò avrà un impatto negativo anche sul mercato petrolifero.
Come detto, non prendiamo in considerazione la possibilità di acquistare il combustibile, almeno fino a quando non romperemo nettamente sopra il livello dei 45$, cosa che non sembra possibile che possa accadere per il momento.
Continueremo a vendere; questo sarà il nostro modo di affrontare il mercato.
Analisi fondamentale
Il greggio è crollato a causa di nuovi segnali di aumento della produzione in Libia e Nigeria, due membri dell’Opec che non fanno parte dell’accordo di Vienna.
Secondo gli ultimi dati, nel mese di maggio, la produzione dell’Opec è aumentata a causa dell’incremento dell’attività produttiva in Nigeria, Libia e Iraq, ciò solleva ulteriori dubbi sull’effettiva capacità dell’Opec di tagliare la produzione, ridurre l’eccesso di offerta e stabilizzare i prezzi.
Fonti libiche hanno dichiarato alla Reuters che la produzione nazionale è aumentata di più di 500000 barili al giorno, raggiungendo gli 885000 barili al giorno.
Inoltre, nel mese di agosto, la produzione della Nigeria dovrebbe registrare un incremento di 62000 barili al giorno.
L’attuale tendenza al ribasso suggerisce che il greggio potrebbe raggiungere i 40$ al barile, se non addirittura testare i 30$.
I fattori negativi continuano ad aumentare. I dati sulle petroliere evidenziano dei cargo con greggio invenduto in Nigeria.
Inoltre, le compagnie petrolifere degli Stati Uniti sono prossime a effettuare nuove spedizioni.
Ciò significa che, per soddisfare la domanda, la produzione aumenterà anche qualora il prezzo dovesse scendere al di sotto dei 40$.Potrebbero manifestarsi dei cambiamenti….
Il crollo del prezzo del greggio potrebbe costringere l’Opec ad attuare ulteriori misure per raggiungere l’obiettivo di riportare le scorte di petrolio ai livelli della media quinquennale.
Secondo alcuni trader, il declino del prezzo potrebbe provocare una riduzione della produzione. Negli ultimi due mesi, i dati settimanali sugli Stati Uniti evidenziano che l’incremento della produzione è stato inferiore al periodo precedente. Se si manifestassero dei cambiamenti rilevanti nella politica produttiva degli Stati Uniti, questi verrebbero messi in evidenza dai dati settimanali sul numero di pozzi petroliferi attivi.
Nella tarda giornata di martedì, il rapporto dell’American Petroleum Institute (Api) ha mostrato che, durante la settimana conclusasi il 16 giugno, le scorte di greggio degli Stati Uniti sono diminuite di 2,72 milioni di barili, invece dei 2,0 milioni previsti, secondo l’Api, il totale delle scorte per il 2017 ha raggiunto i 14,11 milioni di barili.
La notizia positiva è stata bilanciata dall’aumento delle scorte di benzina, pari a 346000 barili.
Tuttavia, il dato è lievemente migliore delle previsioni, che davano l’aumento a 400000 barili. Le cifre sulla benzina mostrano che, nonostante l’avvio della driving season estiva negli Stati Uniti, la domanda di carburante è ancora scarsa.