🥇 La prima regola degli investimenti? Sapere quando è il momento di risparmiare! Fino al 55% di sconto su InvestingPro prima del BLACK FRIDAYAPPROFITTA DELLO SCONTO

Petrolio e oro altalenanti tra i rischi per la guerra e gli aumenti dei tassi Fed

Pubblicato 14.03.2022, 13:59
XAU/USD
-
GC
-
LCO
-
CL
-

Il rischio di un’escalation o di un allentamento della guerra in Ucraina, insieme alla probabilità che la Federal Reserve possa rincarare la dose con il suo primo aumento dei tassi dell’era della pandemia, tengono petrolio ed oro sui carboni ardenti in apertura di settimana. Gold Daily

I prezzi del petrolio hanno proseguito il ribasso della scorsa settimana crollando di oltre il 2% negli scambi asiatici di questo lunedì, dopo che un funzionario USA ha reso noto che la Russia ha dato segnali di essere intenzionata a tenere degli importanti negoziati sull’Ucraina.

Oil Daily

Alle 1:30 a New York (13:30 Singapore), il Brent, il riferimento globale del petrolio, crolla di 2,53 dollari, o del 2,3%, a 110,14 dollari al barile.

Il riferimento USA, il West Texas Intermediate, va giù di 2,98 dollari, o del 2,7%, a 106,35 dollari.

“Un respingimento ai livelli di resistenza di … 116-120 dollari potrebbe spingere nuovamente giù il WTI a 103 dollari”, avverte Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di skcharting. com.

“Infrangere e restare al di sotto di questi livelli potrebbe esporre il petrolio alle aree di 95 e 86 dollari, che potrebbero essere un fair value senza premio di rischio”.

Riflettori su trattative russo-ucraine

Le trattative tra Russia ed Ucraina proseguiranno nel corso della giornata di lunedì, ha reso noto ieri il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Il contratto più attivo dei future dell’oro sul COMEX a New York, quello di aprile, scende di 8,10 dollari, o dello 0,4%, a 1.976,90 dollari l’oncia.

L’oro spot va giù di 15,34 dollari, o dello 0,8%, a 1.973,21 dollari. 

Una debolezza sotto i 1.985-1.980 dollari potrebbe spingerlo a ritestare il livello di 1.958 dollari della scorsa settimana, afferma Dixit.

Sia i future che l’oro spot sono rimbalzati di quasi l’1% la scorsa settimana.

Negli scambi della mattinata asiatica di questo lunedì, l’oro è sceso, mentre i rendimenti dei Treasury USA sono saliti nelle aspettative di un aumento dei tassi della Fed. Le speranze di un esito migliore delle imminenti trattative in Ucraina, inoltre, hanno ridotto le prospettive di asset rifugio del metallo giallo.

La Fed dovrà stare molto attenta con gli aumenti dei tassi

Il duro compito della Fed è quello di ridurre un’inflazione arrivata ai massimi di 40 anni alzando i tassi di interesse quanto basta a raffreddare la domanda, senza uccidere l’economia o mandarla in recessione.

Il problema per il Presidente Jerome Powell è che il tutto viene complicato dall’invasione russa dell’Ucraina.

La guerra, come ha fatto notare Bloomberg la scorsa settimana, ha scatenato una tale turbolenza sui mercati finanziari ed energetici globali che sarà difficile ridurla, a prescindere dagli strumenti a disposizione della Fed.

Powell, inizialmente lodato per il rapido intervento di stimolo della Fed che ha contribuito ad impedire che la recessione per il COVID‑19 diventasse una vera e propria depressione, ora sembra l’emblema di tutto ciò che va male per l’inflazione, soprattutto dopo aver ammesso che la banca centrale si era sbagliata di grosso a definirla transitoria.

Oltre ad un massimo di sette aumenti dei tassi quest’anno (in base al numero di vertici FOMC in calendario) c’è una riduzione ancora da specificare del bilancio della Fed, che ora ammonta ad 8,9 mila miliardi di dollari dopo gli interventi per supportare l’economia dallo scoppio del COVID-19 nel marzo 2020.

Questa azione ridurrà la liquidità nel sistema finanziario, ma comporterà anche conseguenze incerte per i mercati dei bond e dei titoli azionari. Il pericolo è che, se l’inflazione non comincerà a ridursi in risposta a queste mosse iniziali, i policymaker finiranno per alzare troppo i tassi, spingendo l’economia in recessione e facendo crollare i mercati finanziari.

Un aumento di 25 punti base, ossia di un quarto di punto percentuale, dovrebbe causare poca o nessuna turbolenza sui mercati la prossima settimana e probabilmente incoraggerà ulteriormente chi è propenso al rischio sui mercati di bond, forex e materie prime. 

Un incremento di 50 punti base, o mezzo punto, avrà invece conseguenze serie, con oro, e forse anche petrolio, in caduta libera su un nuovo crash a Wall Street. L’inflazione potrebbe brevemente fermarsi ma la Fed dovrà certamente fare di più se non vuole che le pressioni sui prezzi tornino alla carica.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.