La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 14 ottobre 2021
Perché il WTI e il greggio americano improvvisamente hanno un prezzo così alto? I prezzi erano al di sotto di 63 dollari solo due mesi fa, e questa settimana il WTI ha superato gli 80 dollari al barile, raggiungendo il massimo dal 2014, quando era avvenuto l’ultimo grande aggiustamento di prezzo.
Concentriamoci su questo dilemma e cerchiamo di capire cosa sta realmente influenzando i prezzi. Come vedremo, l’aumento di prezzo è più una questione di sentiment e speculazione che una conseguenza dei fondamentali scorte-domanda.
Grafico settimanale WTI sui 12 mesi precedenti (TTM)
Smontare la tesi scorte-domanda
È vero che la domanda effettivamente è aumentata quest’estate, e che le scorte di greggio e benzina sono scese. Tuttavia, questo trend si sta invertendo. Secondo GasBuddy, la domanda di benzina a settembre è scesa del 3,35%. Sull’economia pesa ancora il virus COVID e ci sono solide previsioni che indicano che gli hub economici nella parte settentrionale degli USA affronteranno un’altra ondata quest’inverno.
Inoltre, l’utilizzo delle raffinerie la scorsa settimana era pari all’89,6%, secondo l’EIA. L’EIA ha riportato anche un aumento di benzina. Questi dati non indicano una carenza di scorte al momento, né nell’immediato futuro.
Inoltre, la produzione dal Golfo del Messico, colpita dall’Uragano Ida ad agosto, è tornata in piena attività un paio di settimane fa. Ha senso che i problemi causati da Ida abbiano fatto salire i prezzi ad agosto e settembre. Ma questo non vale per ottobre.
Le aziende di scisto non stanno aumentando la produzione
Le aziende di scisto hanno spinto il sentimento dei mercati a far salire i prezzi in due modi: 1) le grandi aziende di scisto non sono tornate ai livelli di produzione pre-COVID come il mercato si era aspettato che facessero, e 2) i dirigenti di queste aziende di recente hanno affermato che non aumenteranno la produzione, neanche nel caso di prezzi più alti.
Prima del COVID, la produzione petrolifera USA aveva raggiunto il picco di 13,1 mbpd. I dati più recenti indicano che al momento è pari ad 11,3 mbpd. Il mercato se ne aspettava di più. Inoltre, le aziende di scisto stanno esplicitamente dicendo di non avere alcuna intenzione di alzare la produzione in questo contesto, a prescindere dai massimi raggiunti dal WTI. I market mover lo considerano una forza per spingere su i prezzi.
Timori di una carenza di gas naturale
Alcuni sul mercato temono che stia per arrivare una carenza di gas naturale negli Stati Uniti. L’Europa ha già registrato questa carenza e la Casa Bianca ora avverte che le bollette del riscaldamento negli USA quest’inverno potrebbero essere più alte del 50%. Se ci sarà una carenza di gas naturale negli Stati Uniti, molti generatori di energia da gas naturale (come quelli che servono per produrre elettricità) potrebbero passare al petrolio. Solitamente, il gas naturale è la fonte di circa il 40% di tutta la generazione di elettricità negli USA.
Speculazioni
Le speculazioni sono sempre un fattore di traino sui mercati delle materie prime. Istituzioni e persone investono per avere un ritorno monetario e al momento il mercato azionario USA non sta andando bene. Investire sul mercato petrolifero è stato molto più redditizio negli ultimi due mesi.