Continua la correzione dei mercati, indirizzati verso quella scadenza ciclica, nota da tempo, che dovrebbe intercettare il minimo dal quale le borse ripartiranno riteniamo definitivamente, almeno per il 2012.
La flessione risulta “controllata” per alcuni listini, più decisa per altri. Tant’è vero che mentre per esempio il blasonato indice Dax è già sceso sotto il minimo di fine settembre, il nostro “povero” indice MIB si tiene tuttora ben lontano da quei livelli.
Un altro aspetto suggestivo riguarda il confronto con il livello dei Credit Default Swap a 5 anni, di cui curiosamente si parla oggi sempre meno. Il CDS ieri si collocava sugli stessi livelli di inizio agosto; quando però il MIB si attestava a 18000 punti. Per cui si ripropone un dilemma: è il mercato azionario indietro e sottovalutato rispetto alla misura del rischio di insolvenza della repubblica italiana? O sono gli investitori nel mercato del credito ad avere una percezione generosamente distorta?
Si dovrebbe escludere la seconda ipotesi: gli interventi della BCE sui titoli di Stato (a breve scadenza, peraltro) possono distorcere, nel caso, lo spread di rendimento fra Italia e Germania; ma non incidono sul livello dei CDS, i quali dunque dovrebbero offrire una rappresentazione veritiera e corretta. Dunque: è piazza Affari rimasta indietro?