Politica valutaria invariata a Singapore, occhi puntati su riunione BCE

Pubblicato 14.04.2015, 14:58
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Forex News and Events

A sorpresa, l’Autorità Monetaria di Singapore (MAS) ha mantenuto invariata la sua politica attuale di apprezzamento graduale della fascia NEER (tasso di cambio nominale effettivo). Nel comunicato si legge che non vi saranno “modifiche all’inclinazione e all’ampiezza della fascia, il livello attuale è bilanciato”. C’erano state speculazioni sulla fragilità della politica valutaria di Singapore, perché il tasso NEER dell’SGD (dollaro di Singapore) è stato spinto verso il minimo della fascia. Queste pressioni avevano alimentato voci sui livelli di valuta straniera e paragoni con la politica fallimentare della BNS per il CHF. Tuttavia, spazzando via il clamore, oggi i dati economici non hanno richiesto un allentamento. Anche se negli ultimi mesi c’è stato un deterioramento delle prospettive economiche di Singapore, i dati non sono stati così negativi da giustificare un’ulteriore modifica (un ampliamento della fascia). Il tono della Dichiarazione semestrale sulla Politica Monetaria è stato leggermente più ottimista. L’inflazione, bassa ma stabile, si è attestata all’1,0% e la crescita del primo trimestre, pari al 2,1%, ha superato le previsioni. La reazione del mercato, ovvero la vendita di USD/SGD, era prevedibile, considerando le previsioni esagerate. Con l’USD/SGD a 1,3600, sono stati liquidati parecchi lunghi speculativi, che offrono un buon livello d’entrata per ricaricare i lunghi sulla coppia. Inoltre, le dichiarazioni della MAS, secondo cui le notizie su pesanti interventi sul forex sono incorrette, hanno dato il via libera al rialzo. L’inversione ribassista dell’USD sta rallentando. Anche se problemi strutturali e un ulteriore allentamento della politica disturberanno il dollaro di Singapore, prevediamo un ulteriore rialzo per l’USD/SGD.

L’EUR/USD sta consolidando le perdite di ieri intorno al manico a 1,0550. La domanda, però, è scarsa e il sentiment nettamente negativo. L’articolo del Financial Times, secondo cui la Grecia starebbe pianificando una strategia per dichiarare un default sul debito se non raggiungerà un accordo con i creditori entro la fine di aprile, non aiuta i tori dell’EUR. Nell’articolo si legge che il governo greco negherà il rimborso di 2,5 milioni di debito dovuti al FMI entro giugno, se non si raggiungerà un accordo con i creditori internazionali. L’ultima fuga di notizie è la reazione a un rapporto del fine-settimana, secondo cui i funzionari dell’Eurozona sono “scioccati” dal mancato piano per le riforme strutturali dalla Grecia. Sospettiamo che la strategia sul debito della Grecia non sia un evento a bassa probabilità. Al momento nel paese c’è un’emorragia di capitali ed entro la fine del mese non ci saranno i fondi pubblici necessari per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici e le pensioni. La mancanza di fiducia traspare anche dal fatto che i greci non pagano le tasse, circostanza che peggiora la crisi. Rimaniamo molto negativi sull’EUR/USD e vediamo nei rally la possibilità di ricaricare i corti. Il rialzo dei rendimenti di breve termine nella curva dei rendimenti USA fornisce supporto all’USD. L’EUR/USD ha finalmente infranto il supporto a 1,0570 e ora si dirige verso il prossimo supporto a 1,0458 (minimo del 15 marzo). Saranno necessari nuovi impulsi per violare questo supporto chiave, poiché corrisponde anche a un minimo segnato nel marzo del 2003 (1,0504).

Visti i pochi dati in uscita durante la seduta USA, gli operatori guarderanno con trepidazione alla riunione della BCE di mercoledì. È improbabile che la banca centrale proponga nuovi interventi, quindi l’attenzione sarà puntata sulle discussioni durante la conferenza stampa. Gli investitori dovrebbero concentrarsi sulle previsioni di politica di medio termine della BCE, sull’aggiornamento sul programma di QE e sui riferimenti alla Grecia. Una possibile fine anticipata del QE potrebbe rubare la scena. Sospettiamo che un vero dibattito sulla fine del QE della BCE sia prematuro (prima di settembre 2015). In un’intervista rilasciata lunedì, al membro del direttivo della BCE Yves Mersch è stata posta una domanda sulla strategia di ritiro degli stimoli del QE. Noto per essere un falco, Mersch ha detto che, se l’inflazione superasse l’obiettivo, “sarebbe certamente appropriato considerare se sia necessario rivedere il nostro piano”. Ha però osservato che “non siamo ancora arrivati al punto in cui si rende necessario un dibattito pubblico sulla fine del QE”. L’allentamento quantitativo ha sicuramente un impatto notevole sull’economia europea, ma è troppo presto per dire quali saranno le ricadute sulle previsioni d’inflazione (primaria e di fondo) di medio termine. Salvo una deviazione significativa da questa valutazione, la conferma dell’impegno della BCE per il QE farà restare debole l’EUR contro le valute dei mercati emergenti e l’USD, mentre la moneta unica terrà bene contro le altre valute europee.

The Risk Today

Luc Luyet

EURUSD L’EUR/USD continua a indebolirsi dopo la violazione al ribasso all’interno della banda orizzontale definita dal supporto a 1,0713 e dalla resistenza chiave a 1,1043. È auspicabile un ulteriore calo verso il supporto a 1,0458. Resistenze orarie si attestano a 1,0684 (massimo 10/04/2015) e a 1,0789 (massimo 09/04/2015). In una prospettiva di lungo termine, il triangolo simmetrico favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, un eventuale rafforzamento sarà prevedibilmente passeggero. Una resistenza robusta si attesta a 1,1114 (minimo 05/03/2015). Supporti chiave si trovano a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,0000 (supporto psicologico).

GBPUSD La coppia GBP/USD ha infranto il supporto a 1,4635, confermando le crescenti pressioni di vendita. Nonostante il recente rimbalzo, la struttura tecnica di breve termine permane negativa finché i prezzi resteranno al di sotto della resistenza oraria a 1,4725. Un supporto oraria giace ora a 1,4566. In un’ottica di lungo termine, la violazione del robusto supporto a 1,4814 spiana la strada a un ulteriore indebolimento a medio termine verso il forte supporto a 1,4231 (minimo 20/05/2010). Un altro supporto robusto si attesta a 1,3503 (minimo 23/01/2009). Una resistenza chiave si trova a 1,5552 (massimo 26/02/2015).

USDJPY L’USD/JPY mostra alcuni segnali di debolezza. Monitorate il test del supporto orario a 119,64 (minimo 07/04/2015). Altri supporti sono dati dal canale crescente (attorno a 119,15) e a 118,72. Una resistenza oraria si trova ora a 120,84. Propendiamo per un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si prevede una graduale ascesa verso la resistenza fondamentale a 124,14 (massimo 22/06/2007). Un supporto chiave si trova a 118,18 (minimo 16/02/2015), mentre una resistenza chiave giace a 121,85 (vedasi anche il canale discendente di lungo termine).

USDCHF L’USD/CHF ha infranto la resistenza a 0,9757, convalidando una formazione a doppio fondo. Il potenziale di rialzo implicato è dato da 1,0023. Viene favorita un’impostazione rialzista di breve termine finché reggerà il supporto orario a 0,9751 (minimo 10/04/2015). Le resistenze si attestano a 0,9863 e a 0,9984. Un altro supporto orario si trova a 0,9674 (minimo intragiornaliero). In un’ottica di lungo termine, è ripreso il momentum rialzista dell’USD/CHF in seguito alla rimozione del cambio minimo per l’EUR/CHF. È auspicabile un test della robusta resistenza a 1,0240. Un supporto chiave si trova a 0,9450 (minimo 26/02/2015, si veda anche la media mobile a 200 giorni).

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