Il pilota della Federal Reserve ammette che ci saranno degli scossoni e non più solo ad alta quota. Il mercato prova il rimbalzo. Da Powell sono arrivate indicazioni per due rialzi dei tassi da 50 punti base, escludendo dunque lo spauracchio di un aumento di 75 punti base.
La schiettezza di Powell
Il Senato Usa ieri ha confermato Powell alla guida della Federal Reserve e il presidente ha risposto senza far sconti a nessuno spiegando che non ci possono essere atterraggi morbidi per l'economia davanti al piano di rialzi dei tassi di interesse in programma.L’economia Usa dovrà deragliare, è praticamente impossibile che ciò non avvenga, e anzi è necessario per riportare l’inflazione sotto controllo. Dunque prosegue decisa la stretta monetaria.
Ma perché i mercati imboccano la strada del rialzo? Powell ha ancora messo a tacere chi chiedeva rialzi dei tassi di 75 punti base. I prossimi due mesi ci saranno rialzi da 50 punti base ha confermato Powell. Non è poco, in tre mesi siamo già a +1,5% e il segnale al mercato è chiaro. La Fed conferma la sua politica, nessuno strattone non necessario. Il mercato ha capito tanto che il mondo dei bond ieri e oggi ha di colpo messo la retromarcia alla corsa dei rendimenti, tirando un respiro di sollievo.
Anche le attese per l’inflazione a 5 anni in Usa sono tornate sotto il 3%, dunque il mercato già prezza l’effetto della Fed sull’economia.
Le trimestrali in Italia
Ieri abbiamo commentato la trimestrale di StM, siamo long con un turbo sul titolo e sia ieri che oggi la strategia sta rispondendo positivamente.
Bene ieri i dati di Poste Italiane (BIT:PST), titolo in rialzo anche oggi.
Bocciamo i dati di Unipol (BIT:UNPI), nonostante la società abbia rialzato i target del piano industriale.