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Reti Telematiche Italiane: analisi tecnica

Pubblicato 01.02.2017, 15:48
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
LIT
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Primi segnali di ripresa per Reti Telematiche Italiane SpA (MI:LIT) (+4.40%, 1.116 euro) che rivede il semaforo verde dopo 4 sedute all’insegna delle vendite.

Un rimbalzo che non muta la possibilità che il titolo possa incappare in nuovi passi falsi, riprendendo la discesa verso il sostegno chiave in area 1 euro.

Ciò sarà possibile se i corsi non riusciranno a stabilizzarsi oltre quota 1.10 euro; in caso contrario il titolo Retelit (uno dei principali operatori italiani di servizi dati e infrastrutture nel mercato delle telecomunicazioni) ha buone change di puntare al primo obiettivo in area 1.22 e successivamente in area 1.30 euro (3° target 1.36 euro).

Lo scenario peggiorerà solo a seguito di discese (in chiusura) al di sotto di 1 euro, preludio ad un affondo in area 0.9130 euro in prima battuta. Il titolo in 6 mesi ha guadagnato il 60%, il 122% in 12 mesi, il 75% in 3 anni ed il 207% in 5 (dal 2000 ad oggi -99.7%).

Lo scorso 26 settembre il titolo Retelit è entrato nel segmento Star. L’ottenimento della qualifica STAR si inserisce nell’ambito della strategia del Gruppo di sviluppo delle relazioni con il mercato finanziario e di valorizzazione della Società.

Esso risponde agli obiettivi di consentire una più elevata liquidità del titolo, ottenere una maggiore visibilità dell’attività aziendale e disporre di caratteristiche di governance allineate con i migliori standard internazionali.

Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è superiore a Ema50; entrambe sono superiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più rialzista possibile.

Retelit Spa, grafico su tf giornaliero

Evoluzione prevedibile della gestione
In considerazione dei risultati al 30 settembre e dell’attuale portafoglio ordini, a meno di eventi ad oggi non prevedibili, si ritiene di poter chiudere l’esercizio 2016 con risultati migliori rispetto al piano (che prevede un fatturato 44-46 milioni di EURO, EBITDA 11 – 12 milioni di Euro, EBIT intorno alla parità) sia a livello di fatturato che in termini di marginalità con un EBIT atteso positivo.

L’attesa generazione di cassa dovrebbe portare a un sensibile miglioramento della PFN rispetto al piano che prevedeva una PFN negativa compresa tra i 9 e 11 milioni di Euro. È tuttora in corso di formalizzazione la finalizzazione dell’ingresso di un ulteriore consorziato nel consorzio AAE-1 che consentirà al progetto di raggiungere anche la Cambogia come punto di atterraggio.
Retelit è uno dei principali operatori italiani di servizi dati e infrastrutture nel mercato delle telecomunicazioni, dal 2000 quotato alla Borsa di Milano ed entrata nel segmento STAR dal 26 settembre 2016.

L’infrastruttura in fibra ottica di proprietà della società si sviluppa per oltre 9.700 chilometri (equivalente di circa 200.000 km di cavi in fibra ottica, di cui 60.000 km situati in MAN) e collega 9 Reti Metropolitane e 15 Data Center in tutta Italia.

La rete di Retelit si estende anche oltre i confini nazionali con un ring paneuropeo con PoP a Francoforte e Londra. Retelit è membro dell’AAE-1 (Africa-Asia-Europe-1), il sistema di cavo sottomarino che collega l’Europa all’Asia attraverso il Medio Oriente, raggiungendo 19 Paesi, da Marsiglia a Hong Kong, con una landing station di proprietà a Bari.

Gli asset di valore fanno di Retelit il partner tecnologico infrastrutturale ideale per gli operatori TLC, ICT e per le aziende, con un’offerta completa di soluzioni immediate di qualità, affidabili e sicure. Servizi che vanno dalla connessione Internet in fibra ottica ultrabroadband al Cloud, dai servizi di rete e VPN alle soluzioni di colocation in oltre 16.000 metri quadrati di spazi attrezzati e sicuri connessi in fibra ottica, per esternalizzare servizi di Data Center e soddisfare esigenze di disaster recovery e business continuity.

Retelit ha ottenuto la certificazione UNI CEI ISO/IEC 27001:2013 per le società del Gruppo e per i propri Data Center di Milano, Bergamo, Bologna e Roma, conseguendo la conformità alla norma del sistema di gestione per la sicurezza delle informazioni, che si aggiunge alla certificazione per la qualità UNI EN ISO 9001:2008.

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