I dati macro continuano a pervenire superiori alle aspettative degli economisti. Il fenomeno è pressoché globale. Le “sorprese” in tal senso risultano un balsamo per i corsi azionari, che quasi ovunque premono contro le resistenze. A Wall Street lo S&P realizza la seconda chiusura più elevata dell’anno, collocandosi sui livelli di inizio 2008.
Verosimilmente, questo rally troverà temporaneo esaurimento con la prima scadenza ciclica di questo mese. Si noti l’alternanza di minimi e massimi che questo approccio sta garantendo. Da questa scadenza, lo S&P500 – e a ruota, gli altri listini mondiali – dovrebbe ripiegare fino all’appuntamento successivo. Come indicato, è discutibile se quel minimo possa essere o meno superiore al minimo di settembre; ma se quel bottom fu il punto di arrivo del “ribasso”, questo dovrebbe essere con una certa probabilità il punto di partenza definitivo del rialzo.
Il modello previsionale basato sull’ADT11, presentato mercoledì e che anticipa l’andamento del mercato, ha ricalcato fedelmente l’evoluzione del listino fino ad ora, e crediamo possa rivelarsi ancora utile. Sicché la prossima correzione rappresenterà con ogni probabilità un’opportunità.