Sono passati 14 difficili mesi dal 1° settembre 2021, quando Meta Platforms (NASDAQ:META) aveva toccato un massimo storico. La società è scesa insieme al resto del mercato, con Wall Street che ha registrato il mese peggiore dell’anno. Gli investitori si aspettavano un’inflazione alta, rendimenti alle stelle, una ripresa economica affievolita e alti livelli di debiti societari cinesi.
Facebook era in sofferenza per l’ennesimo scandalo: una talpa aveva rivelato i cosiddetti “Facebook Files”, da cui era emerso che la compagnia era a conoscenza degli “effetti nocivi” della piattaforma ma non aveva fatto nulla per sistemare le cose.
Tuttavia, la vera emorragia è stata il passaggio da Facebook, piattaforma social in voga 15 anni fa, al metaverso, il prossimo passo nell’evoluzione tech dei social. A febbraio, la società ha registrato un raro calo dei profitti dell’8% YoY, che ha fatto crollare il titolo del 26,4% in un solo giorno. L’azienda stava spendendo miliardi nella speranza di moltiplicarli. L’amministratore delegato Mark Zuckerberg ha puntato tutto su questo. È una scommessa cruciale. Tuttavia, anche se il presidente di una delle compagnie con più successo a Wall Street riuscisse ad avere successo, ci vorranno anni prima che gli investitori vedano un ritorno sull’investimento.
Ma i problemi non finiscono qui. La società è crollata del 9%, dimezzando il suo valore YTD il 28 luglio, dopo aver registrato il primo calo trimestrale del fatturato nel report sugli utili del secondo trimestre. Zuckerberg ha avvertito che la società si prepara ad un rallentamento, con un peso sulla domanda inserzionistica, dopo che Meta era già stata colpita dai cambiamenti della privacy di Apple (NASDAQ:AAPL). Meta ha reso noto che questi cambiamenti sono costati alla società 10 miliardi di dollari di ricavi quest’anno.
Infine, Meta è crollato di un altro 24,5% il 26 ottobre al minimo di sei anni, riportando il secondo calo trimestrale di fila. La divisione Reality Labs, che si occupa dei dispositivi VR, ha perso oltre 9 miliardi di dollari nei primi tre trimestri.
La VR è stata definita noiosa e gli utenti sono scappati. Il titolo è colato a picco. Per la prima volta nella mia carriera, ho visto un analista piangere e scusarsi per aver consigliato un titolo. Jim Cramer, conduttore di “Mad Money” sulla CNBC, si è scusato con i suoi follower per aver creduto a Zuckerberg.
Ma è un buon momento per comprare ora?
Morgan Stanley ha declassato il titolo giovedì scorso da 205 a 105 dollari, per le spese sempre più alte per la costruzione del mondo IA, quasi il 5% di più dell’attuale prezzo di 99,20 dollari. Cowen ha abbassato il prezzo da 205 a 135 dollari, un balzo di quasi il 36%. Infine, Bank of America ha abbassato il target a 136 da 150 dollari, una riduzione più drastica rispetto a Cowen relativamente al punto di partenza, ma con un obiettivo simile.
Quando le banche di investimento danno dei target, lo fanno su un orizzonte a 12 mesi. Si aspettano, cioè, che il prezzo ci arrivi in quel periodo. Gli analisti dei fondamentali tentano di determinare il valore di una compagnia, poi si aspettano che le azioni si mettano in pari, alla fine, ma non hanno idea della tempistica. Gli analisti tecnici, invece, tentano di determinare offerta e domanda del titolo e, in base all’evidenza, si aspettano un risultato statistico in un arco di tempo. In base a questi principi, avevo dato ipotesi bearish su META, contrariamente all’analisi fondamentale, il 30 agosto, con un obiettivo a 130 dollari, quando il titolo era scambiato a 159,17 dollari, e l’ho ribadito il 14 settembre, portando l’obiettivo a 125 dollari quando il prezzo era di 153,13 dollari.
Fonte: Investing.com
Il selloff del 24,5% di venerdì ha realizzato il ribasso implicito di 37 dollari della flag ascendente. Quindi, se seguite l’analisi fondamentale, potreste comprare ora e aspettare che il prezzo arrivi a quel livello.
Fonte: Investing.com
Invece, se volete incorporare l’analisi tecnica, l’unica che tiene conto delle tempistiche, dovreste aspettare una serie ascendente di picchi e minimi, a dimostrazione di un trend in salita sostenibile. Attenti anche a quella brutta linea di trend dal minimo del dicembre 2018, sopra i target citati, che offrirebbe una potenziale short se il prezzo ci tornasse.
Nota: L’autore non ha posizioni sugli strumenti menzionati nell’articolo.