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Rally con le ore contate?

Pubblicato 20.04.2023, 14:44
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

"C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti" (Henry Ford)

Da inizio anno i listini continuano a trattare in territorio decisamente positivo ma faticano a tenere il ritmo dei primi mesi. Gli operatori sono alla ricerca di certezze che in questo momento, mancano. Solo la combinazione di diversi dati macro come andamento della congiuntura, mercato del lavoro e inflazione permetterà di capire dove potranno dirigersi i mercati. Più probabile un andamento divergente, anche marcato, sulla parte azionaria tra Stati Uniti ed Europa. Gli Usa con un rapporto tra prezzo di Borsa e profitti (PE) di 18 volte sono più vulnerabili rispetto all’Europa se la stagione delle trimestrali dovesse essere deludente. Possibile un movimento al ribasso anche marcato in caso di delusioni. Quando invece i dati del mercato del lavoro mostreranno debolezza i listini statunitensi ne beneficeranno sicuramente. Attenzione quindi alle 14:30 di oggi quando verrà diffuso il dato sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, viste in leggero aumento sulla rilevazione precedente. Alla stessa ora sarà diffuso l’indice di produzione della Fed di Filadelfia ad aprile che dovrebbe confermarsi in calo come a marzo. Infine alle 16:30 la rilevazione sulle vendite di abitazioni esistenti a marzo, attese in leggero calo su febbraio. Oggi riportano i risultati trimestrali Philip Morris, AT&T, American Express e Blackstone.

Politica monetaria sempre al centro

Gli operatori sperano che alla fine del 2023 inizi una nuova stagione di tassi accomodanti ma questa data si allontana ogni giorno. L’inflazione “totale” è infatti in calo ma non abbastanza. Ad esempio ieri in Uk, a sorpresa, il costo della vita è salito oltre il 10%. La forza dell’euro aiuta a evitare l’inflazione importata ma quella core, ovvero senza la componente energia, fatica a scendere. Investitori e Bce non possono quindi ancora tirare un sospiro di sollievo. Il dibattito chiave in questo momento è: la recessione riuscirà a fare il lavoro della Bce sui prezzi? Il 28 aprile sarà diffuso il dato sulla creazione di credito a marzo, un buon parametro per misurare l’impatto dell’aumento dei tassi sull’economia reale. Ma oggi il mercato si aspetta almeno altri 2/3 rialzi del costo del denaro entro fine anno, tra Fed e Bce. Addirittura c’è che pensa che, nel 2023, in Europa i tassi possano salire sopra quelli statunitensi entro fine anno, ma per il momento le attese sono che la Bce si fermi al 3,7% mentre gli Usa al 4,5%. Non si può escludere tuttavia che se la Fed deciderà di tagliare i tassi a fine anno, questi possano scendere velocemente lasciando a Christine Lagarde il titolo di falco dell'anno.

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Fine dell’auto elettrica?

Il mercato delle auto elettriche dovrebbe essere in grande salute ed invece si intravedono i primi segnali di un business già maturo. Global Equities Research, ha infatti da poco condiviso le proprie previsioni piuttosto negative per il settore dei veicoli elettrici, dopo l’annuncio di Tesla (NASDAQ:TSLA) di un’altra serie di riduzioni dei prezzi. Gli analisti hanno avvertito che, con i continui licenziamenti nel settore tecnologico e “l’accelerazione della recessione”, “le vendite di veicoli elettrici e di automobili continueranno a rimanere deboli”. Tesla ha ridotto la fascia di prezzo della Model 3 a 40-52 mila dollari da 42-53 mila dollari, e della Model Y a 47-54 mila dollari da 50-57 mila dollari, ma i veicoli sono giudicati ancora fuori mercato” e ritengono che “in questa brutale recessione siano necessari ulteriori tagli di prezzo”. Per questo motivo, avvertono che Rivian Automotive Inc, Lucid Group Inc e Fisker Inc “potrebbero fallire”, in quanto semplicemente non saranno in grado di rimanere competitive data “la portata e le efficienze operative di Tesla” con ripercussioni sulla marginalità. Global Equities Research vede infine un crollo delle vendite dei veicoli elettrici di lusso venduti da Porsche (ETR:P911_p) e Mercedes, definendoli anch’essi “fuori mercato”. La recessione potrebbe quindi decretare la prima grande crisi nella nascente industria dell’auto elettrica? Staremo a vedere.

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