Quando il mercato azionario ha una brutta giornata, gli investitori del settore della cannabis avvertono ancor di più la sofferenza. Potrebbe non essere una regola consolidata ma è esattamente quello che è successo ieri. Il peso complessivo sui mercati ieri è andato ad unirsi al deludente inizio di settimana del settore della marijuana causato da una serie di brutte notizie.
E, alla campanella di chiusura di ieri, una lunga lista di titoli legati alla cannabis ha registrato perdite significative, con Tilray e Cronos Group in testa al ribasso registrando tonfi di oltre il 10% sulla giornata.
Tilray è stato il titolo più colpito, con un crollo del 10,74% dopo che l’analista di Cowen & Co. Vivien Azer ha abbassato il rating su una serie di coltivatori di cannabis canadesi in seguito alla revisione delle previsioni sui cosiddetti prodotti 2.0. L’analista di Wall Street ha affermato che le vendite al dettaglio di prodotti alimentari, bevande a base di cannabis ed altri prodotti ad infusione non saranno in linea con le aspettative precedenti. Morale della favola: questi prodotti non saranno quella bacchetta magica che sistemerà le delusioni sui ricavi dei produttori.
In una nota ai clienti ieri, Azer ha reso noto di aver abbassato le sue previsioni sulle vendite del settore della cannabis canadese di ben il 32% rispetto alle stime pubblicate a novembre. Ora ritiene che il mercato della marijuana canadese ammonterà a 3,5 miliardi di dollari canadesi (2,6 miliardi di dollari USA) nel 2020. La dimensione del mercato viene ridotta costantemente dal gennaio 2017, quando Azer aveva previsto vendite pari a 7,2 miliardi di dollari canadesi (5,4 miliardi di dollari USA).
Due importanti sfide
Azer ha evidenziato le due principali sfide che il settore della cannabis si trova ad affrontare in Canada: la continua carenza di scorte dei distributori al dettaglio, il lancio più lento del previsto di una vasta gamma di prodotti 2.0 ed il persistere del prezzo aggressivo di cannabis essiccata ancora disponibile sul mercato nero. Aggiunge che si aspetta che l’80% del mercato della cannabis essiccata continui ad essere rifornito da fornitori illeciti.
Azer conclude affermando che Cowen abbassa quindi il rating su Aurora Cannabis (TSX:ACB), Sundial Growers (NASDAQ:SNDL) e Tilray (NASDAQ:TLRY).
Il titolo di Tilray ha reagito immediatamente. È passato da 18,13 dollari USA a 17,10 dollari USA per poi segnare un lieve rialzo prima della campanella di chiusura chiudendo la giornata a 17,29 dollari.
Anche Aurora Cannabis si è diretto verso il basso. Ha perso più del 7% a New York ed il 5,88% sull’indice S&P/TSX Composite, mentre il titolo di Sundial Growers con sede a Calgary, quotato solo sul Nasdaq, ha oscillato per la maggior parte della giornata ed ha chiuso con un rimbalzo del 2,61%.
Ma i singoli titoli citati da Azer non sono stati gli unici ad essere stati colpiti. Il sentimento dell’annuncio del ribasso dei rating è stato sufficiente a far colare a picco anche altri nomi.
Canopy Growth (TSX:WEED), Hexo (TSX:HEXO), Medipharm Labs (TSX:LABS) e Curaleaf Holdings (CSE:CURA) crollano di oltre il 6%, mentre Aphria (TSX:APHA), Aleafia Health (TSX:ALEF) e Charlotte's Web Holdings (TSX:CWEB) segnano tonfi tra il 3,29% ed il 5,50%.
Su Cronos pesa il rinvio del report sugli utili
Il titolo di Cronos Group è crollato di oltre il 10% sia sull’indice S&P/TSX Composite che sul Nasdaq ieri dopo che il coltivatore con sede a Toronto ha annunciato il rinvio della pubblicazione del suo ultimo report sugli utili trimestrali.
Cronos avrebbe dovuto pubblicare i risultati finanziari del quarto trimestre 2019 giovedì 27 febbraio ma, in una dichiarazione pubblicata ieri mattina, ha reso noto di aver dovuto rinviarli, senza spiegare perché. Nella dichiarazione si legge semplicemente che c’è stato un “ritardo nel completamento della dichiarazione finanziaria”. Non è stata fornita una data alternativa per la pubblicazione.
La compagnia avrebbe dovuto anche rivelare i risultati di fine anno del 2019, un anno particolarmente difficile per l’azienda.
Come tanti operatori del settore, ha visto molta della sua capitalizzazione di mercato evaporare nel secondo semestre del 2019. Il titolo di Cronos è crollato di oltre il 67% l’anno scorso. Dopo aver segnato il picco del 2019 nel marzo dello scorso anno, attestandosi a 23,70 dollari USA (31,77 dollari canadesi), il titolo ha cominciato a scendere. Finora quest’anno, Cronos non ha superato gli 8,55 dollari USA (11,50 dollari canadesi).
Ieri ha chiuso a 6,37 dollari USA (8,49 dollari canadesi).