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Riepilogo della settimana: permane la debolezza dell’USD

Pubblicato 14.02.2014, 13:49
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Gli operatori del forex probabilmente chiuderanno la settimana vendendo USD. I toni accomodanti del nuovo presidente della Fed Yellen durante la sua prima audizione semestrale di fronte al Congresso (martedì), uniti alla debolezza delle vendite al dettaglio negli USA (giovedì), stamattina hanno fatto scendere l’indice DXY a 80,102, livello minimo dal 2 gennaio. Il rendimento dei decennali del governo USA è inferiore alla media mobile a 100 giorni. La diffusa debolezza dell’USD ha aiutato il cable a estendere i guadagni fino a raggiungere, questa settimana, un nuovo massimo dell’anno. L’EUR ha guadagnato sull’onda delle cifre favorevoli sul PIL. L’AUD ha superato quota 0,9000 in scia alla propensione al rischio positiva. Ci basiamo sui livelli tecnici.


Cable ai massimi dell’anno

Riepilogo: è stata una settimana redditizia per il complesso GBP. Ancora una volta, il governatore della BoE Carney non è riuscito a convincere i mercati sulla sua politica di forward guidance. La “nuova era della forward guidance”, che prevede che la soglia del 7,0% non sia un “fattore scatenante”, è stata per lo più rifiutata. La domanda, che si oppone a Carney, ha ridato vigore alla coppia GBP/USD. La contrazione inaspettata delle vendite al dettaglio negli USA ha fatto salire la coppia GBP/USD a nuovi massimi dell’anno.

Mentre scriviamo, la coppia GBP/USD passa di mano a 1,6716, livello massimo da marzo 2011. Il momentum rialzista si sta consolidando; gli ordini d’acquisto per le opzioni in scadenza oggi si trovano a 1,6650/1,6700. La prossima settimana, il Regno Unito pubblicherà le cifre sull’IPC di gennaio. Come si legge nel rapporto sull’inflazione pubblicato mercoledì, il rischio che l’inflazione scenda sotto l’obiettivo del 2,0% fa sì che la BoE sia preoccupata per la ripresa economica. In questa fase, comunque, i mercati non condividono l’impostazione della BoE sulla forward guidance, indipendentemente dalla debolezza dell’inflazione.

L’EUR/GBP ieri ha chiuso la seduta sotto 0,82350, facendoci abbandonare la nostra impostazione tattica rialzista. Le scommesse legate alle opzioni si mescolano a 0,82000, l’inclinazione è negativa. Il prossimo livello tecnico è il minimo dell’anno a quota 0,81683 e l’obiettivo di medio termine rimane invariato a 0,80850 (minimo gennaio 2013).


Euro in mercato toro

Riepilogo: Il commento principale della settimana è arrivato dal membro del Comitato Esecutivo della BCE Benoit Coeur, secondo cui la BCE valuta “molto seriamente” l’introduzione di tassi negativi sui depositi. L’EUR/USD è sceso a 1,3562, offrendo apparentemente ottime opportunità di acquisto agli operatori rialzisti sull’EUR. Stamattina, le cifre positive riferite al PIL dell’Eurozona hanno fatto salire la coppia a 1,3714.

Dal punto di vista tecnico, l’EUR/USD lascia il canale di trend ribassista in atto da fine dicembre. Gli indicatori di trend e momentum sono in netto territorio rialzista. L’ex zona di fornitura a 1,3655/65 (esercizio delle opzioni / 38,2% di Fibonacci sul rally di novembre e dicembre) funge ora da supporto intraday. Gli ordini d’acquisto per le opzioni in scadenza oggi si trovano a 1,3655. Una chiusura superiore a questo livello rafforzerebbe i tori dell’EUR all’inizio della prossima settimana.


Veloce aggiornamento sull’AUD

Questa settimana, le valute ad alto beta hanno fatto meglio delle altre divise del G10 contro l’USD (fatta eccezione per la GBP). L’AUD/USD è riuscito a recuperare le perdite generate dai dati sul lavoro. I dati cinesi favorevoli (surplus commerciale in rialzo e IPC superiore alle attese) hanno chiaramente contribuito a compensare la debolezza dei dati sul lavoro. Dopotutto, il miglioramento della ripresa in Cina – primo partner commerciale dell’Australia – non può che contribuire a sostenere il mercato occupazionale australiano. Mentre scriviamo, l’AUD/USD sale a 0,9044. Gli ordini d’acquisto per le opzioni si susseguono sopra 0,9025. L’AUD/NZD rimane ben richiesto sopra la media mobile a 21 giorni (1,0730). L’inclinazione rimane positiva, mentre s’intravedono barriere legate alle opzioni a 1,0825 – il supporto precedente alla pubblicazione

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Today's Key Issues (time in GMT)

  • 2014-02-14T12:30:00 CAD Dec Manufacturing Sales m/m, exp. 0.0%, last 1.0%
  • 2014-02-14T12:30:00 USD Jan Import Price Index m/m, exp. -0.1%, last 0.0%
  • 2014-02-14T12:30:00 USD Jan Import Price Index y/y, exp. -1.8%, last -1.3%
  • 2014-02-14T13:00:00 CAD Jan Existing Home Sales m/m, exp. -, last -1.8%
  • 2014-02-14T13:15:00 USD Jan Industrial Production m/m, exp. 0.2%, last 0.3%
  • 2014-02-14T13:15:00 USD Jan Capacity Utilization, exp. 79.3%, last 79.2%
  • 2014-02-14T13:15:00 USD Jan Manufacturing (SIC) Production, exp. 0.1%, last 0.4%
  • 2014-02-14T13:55:00 USD Feb (P) U. of Michigan Confidence, exp. 80.2, last 81.2

The Risk Today

EURUSD Ieri l’EUR/USD ha compiuto una brusca scalata ed è riuscito a rendere i massimi più elevati. Monitorate la resistenza chiave a 1,3739. I supporti orari si attestano a 1,3657 (minimo infragiornaliero) e sul canale rialzista a breve termine (attorno a 1,3595). Un'altra resistenza può essere ubicata a 1,3819. Monitorate l'intervallo orizzontale a medio termine tra il supporto a 1,3477 e la resistenza a 1,3739. A più lungo termine siamo favorevoli a una vasta gamma orizzontale tra 1,3296 (minimo 07/11/2013) e 1,3893 (massimo 27/12/2013). Un primo supporto chiave si attesta con la media mobile a 200 giorni (attorno a 1,3400).

GBPUSD La GBP/USD prosegue nel solco di forti progressi giornalieri. Viene sfidata la resistenza chiave a 1,6668. Un'altra resistenza può essere trovato a 1,6747. La struttura tecnica di breve termine rimane positiva fino a che terrà il supporto a 1,6600. Un altro supporto può essere trovato a 1,6511 (minimo infragiornaliero). A più lungo termine la struttura tecnica favorisce una propensione finché terra il supporto a 1,6220. Una rottura decisa della resistenza a 1,6668 aprirebbe la strada a un movimento verso la resistenza maggiore a 1,7043 (massimo 05/08/2009).

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USDJPY L’USD/JPY ha rotto il supporto orario a 101,99, aprendo la strada a un ulteriore calo verso il supporto a 100,76. Un primo supporto si trova a 101,25 (minimo 06/02/2014). Le resistenze orarie si attestano attualmente a 102,41 (massimo infragiornaliero) e a 102,70 (massimo 11/02/2014). Una propensione rialzista a lungo termine è favorita finché terrà l'area di supporto chiave data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 100,21) e a 99,57 (si veda anche la linea di trend in ascesa dal minimo a 93,79 del 13/06/2013). Una forte resistenza entra in gioco a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USDCHF L’USD/CHF continua a perdere terreno e attualmente sta sfidando il supporto a 0,8903. Una rottura di questo supporto potrebbe richiedere un nuovo test del supporto chiave a 0,8833. Le resistenze orarie si trovano a 0,8949 (massimo infragiornaliero), e a 0,9038 (si veda anche la linea di tendenza discendente). In una prospettiva a più lungo termine la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è considerata come una grande fase correttiva che ha potenzialmente raggiunto la fase di completamento. L'area di supporto definita da 0,8931 (minimo 24/02/2012) e da 0,8833 favorisce un potenziale di formazione di base a medio termine. Una resistenza chiave si attesta a 0,9250.

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