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Ryanair lancia la sfida: entro cinque anni comprerà Easyjet

Pubblicato 08.11.2022, 09:19
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Per il Ceo di Ryanair (LON:RYA), Micheal O’Leary, in quattro o cinque anni avremo il consolidamento finale del mercato europeo dove alla fine opereranno quattro grandi compagnie aeree e un unico grande operatore low-cost: Ryanair.

Il Ceo O’Leary: in Europa un solo grande operatore low-cost

Spinto dagli ottimi risultati realizzati quest’estate con la sua Ryanair, il Ceo Micheal O’Leary si è lanciato lunedì 7 novembre in una previsione sul futuro del trasporto aereo in Europa.  Il problema, ha detto commentando con giornalisti e analisti lo stato del settore, non è il rischio di un calo della domanda di trasporto aereo a causa dell’inflazione.  “La vera questione nei prossimi due o tre anni sarà quella degli alti costi finanziari causati dal rialzo dei tassi, che probabilmente causeranno la scomparsa delle compagnie aeree che non potranno tenere il passo”. “Penso – ha detto ancora O’Leary – che in quattro o cinque anni avremo il consolidamento finale del mercato europeo dove alla fine opereranno quattro grandi compagnie aeree e un unico grande operatore low-cost”. Inutile chiedere il nome della compagnia low-cost superstite: un nome che inizia per Ryan e finisce per air.

Titolo in rialzo del 3,7%.


La Borsa ha apprezzato i risultati della compagnia irlandese, facendo segnare a Ryanair un rialzo del 3,7% a 12,77 euro, e ha mostrato di prendere sul serio lo scenario delineato da O’Leary, tanto è vero che ha chiuso in rialzo anche la britannica Easyjet (+2,8% a 366 pence), principale concorrente e principale candidato a una possibile acquisizione. 
Secondo O’Leary, le tariffe saranno il punto di svolta per determinare quali compagnie aeree sopravviveranno nel prossimo decennio. “La vera barriera per l’ingresso e per la sopravvivenza nel mercato Europeo sarà la risposta a questa domanda: puoi competere con le tariffe a 9,99 sterline di Ryanair? Se non ce la fai, non provarci”.

Chiuso un semestre estivo con utile record.


Spaccone? Gradasso? Certamente sì. Ma O’Leary ha dalla sua i numeri. Ryanair ha chiuso il semestre aprile-settembre con un utile netto di 1,37 miliardi di euro, il risultato migliore mai realizzato per il semestre estivo. 
Il desiderio di viaggiare ha prevalso nei consumatori anche sulla preoccupazione che l’inflazione renda più difficile fare quadrare i bilanci familiari. “Ci aspettavamo un calo della domanda, che non c’è stato”, ha detto il Ceo di Ryanair. “Dopo essere state segregate per due anni a causa del Covid, le persone non rinunciano a viaggiare”.
Sul futuro immediato O’Leary preferisce la prudenza, perché le previsioni per l’inverno, che pure sono buone, potrebbero rivelarsi fragili. “L’anno scorso abbiamo avuto Omicron alla fine di novembre che ci ha rovinato la stagione del Natale, poi abbiamo avuto l’invasione dell’Ucraina che ci ha rovinato la Pasqua.” 

Easyjet e Ryanair: performance a 5 anni.



Compagnie low-cost a confronto.

Ha senso ipotizzare l’acquisizione di Easyjet da parte di Ryanair? Vediamo i numeri: quest’estate la compagnia irlandese ha operato con una flotta di 505 aerei, contro i 318 di Easyjet. Il divario di fatturato è notevole: secondo il consensus degli analisti, Ryanair chiuderà il prossimo bilancio con ricavi pari a 10,3 miliardi di euro e un utile netto di 1,25 miliardi. 
Il fatturato 2022 di Easyjet è previsto a 5,7 miliardi di sterline (6,5 miliardi di euro) e gli analisti prevedono come risultato una perdita di 140 milioni di sterline, ma nel 2024 dovrebbe avere un utile di 160 milioni. 
In Borsa Ryanair capitalizza 13,9 miliardi di euro contro i 2,7 miliardi di sterline (3,1 miliardi di euro) di Easyjet.
Ryanair ha un indebitamento netto di 700 milioni di euro, il debito netto di Easyjet viaggia attorno a 800 milioni di sterline (920 milioni di euro).
Dall’inizio dell’anno il titolo Ryanair è sceso del 17% e la performance degli ultimi cinque anni è un calo del 23%. Per Easyjet la performance a cinque anni è un calo del 66%, dall’inizio del 2022 il titolo ha perso il 39%.

Guardando questi numeri vediamo una Ryanair più grande e meglio in salute, ma non vediamo certo una Easyjet decotta. Finora O’Leary è sempre stato molto aggressivo con i concorrenti, ha cercato spesso di buttarli fuori mercato a suon di tariffe ribassate. Con Easyjet, la più grande dei suoi concorrenti, non sarà facile e il rischio è di farsi male in due. 

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