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Shopify non licenzia, ma taglia le riunioni

Pubblicato 09.01.2023, 12:59
AMZN
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L’anno inizia con una mail del Ceo che annuncia la cancellazione di tutti i meeting convocati periodicamente ed esorta i dipendenti a riflettere bene prima di accettare inviti a incontri. Titolo in rialzo dopo il crollo del 2022
 
“Evitare la routine che genera demotivazione”

Meno riunioni per lavorare di più e meglio. E’ questa la nuova regola lanciata all’inizio del 2023 dal vertice di Shopify a tutti i dipendenti, chiamati ad aumentare la produttività e la capacità di innovazione di un’azienda che ha avuto uno straordinario ritmo di crescita negli anni della pandemia, ma ora fatica a mantenere lo stesso slancio. Quest’estate Shopify ha licenziato 1.000 persone, il 10% del totale dei suoi 10.000 dipendenti. Adesso il fondatore e Ceo Tobi Lutke punta su un’altra strada per aumentare la redditività: evitare la routine che genera perdite di tempo e demotivazione.
 
Divieto assoluto di fare riunioni il mercoledì.

Al ritorno dalle vacanze di Natale, i dipendenti dell’azienda canadese che realizza e gestisce i siti di e-commerce di milioni di negozi e attività commerciali in tutto il mondo, hanno avuto la sorpresa di vedere cancellati tutti i meeting periodici di tre o più persone. Con una mail,  il Ceo Lutke ha spiegato le nuove regole: divieto assoluto di fare riunioni un giorno alla settimana, il mercoledì. Grandi riunioni con più di 50 persone si potranno fare soltanto una volta alla settimana, il giovedì. La mail esorta i dipendenti a respingere gli inviti a meeting che non ritengono indispensabili e a cancellarsi dalle numerose chat interne.

Il Ceo: “E’ molto più facile sottrarre che aggiungere”.


Nella mail il Ceo Lutke spiega: “La cosa migliore che noi fondatori possiamo fare è sottrarre. E’ molto più facile aggiungere cose che togliere. Quando si accetta di partecipare a un meeting, automaticamente ci togliamo la possibilità di applicarci ad altre cose che avrebbero potuto essere fatte in quel dato tempo”.
Il Chief operating officer Kaz Nejatian entra più nei dettagli: “Ci sono persone che hanno in calendario nella stessa mattina tre o quattro brevi riunioni, diciamo da 30 minuti l’una. Ma se fra una riunione e l’altra passa meno di un’ora, ognuno di questi intervalli sarà tempo perso, perché inutilizzabile per fare lavori effettivi”. Il rischio è che un’organizzazione del lavoro così densamente costellata da riunioni porti alla demotivazione di molte persone “che non sono venute a lavorare in Shopify per stare sedute nei meeting”.

Azioni ai dipendenti.


Shopify si è sempre caratterizzata per una forte propensione a sperimentare novità nell’organizzazione del lavoro. A partire da maggio 2020 la società, in omaggio alla sua natura digitale, ha lasciato liberi tutti i dipendenti di fare smart working a tempo indeterminato da qualsiasi località desiderassero. L’anno scorso a ogni dipendente è stata data la possibilità di scegliere in autonomia quanta parte della retribuzione voleva pagata in contanti e quanta in azioni della società. Al momento non sono noti i dati sulle scelte degli impiegati di Shopify.

Nel 2022 l’azione è scesa di oltre il 70%.


Dopo avere realizzato nel 2019 un rialzo del 187%, bissato con un identico +187% nel 2020, l’azione Shopify è salita del 21% nel 2021 ed è crollata di oltre il 70% nel 2022. Il titolo è passato da un massimo storico di 169 dollari nel novembre 2021 al recente minimo di 25 dollari nell’ottobre 2022. 
L’inizio del 2023 è stato scoppiettante e l’azione Shopify ha guadagnato nella prima settimana dell’anno il 7,2% arrivando a chiudere venerdì scorso a 36,85 euro, una quotazione che corrisponde a una capitalizzazione di 46,8 miliardi.

La scommessa sulla crescita futura.


Tenuto conto che la società ha una posizione finanziaria netta positiva per 4,3 miliardi di dollari, il valore d’impresa (EV) di  Shopify è oggi pari a 7,7 volte i ricavi del 2022 e 6,4 volte quelli previsti per il 2024. Un multiplo decisamente alto, soprattutto se paragonato ad Amazon (NASDAQ:AMZN) (rispettivamente 1,7 volte e 1,5 volte) che, pur non facendo il suo stesso mestiere, è comunque il principale concorrente di Shopify.
Questo multiplo è giustificato dalla capacità dell’azienda canadese di mantenere un forte ritmo di crescita: nel 2020 e nel 2021, due anni eccezionali per chiunque lavorasse nell’e-commerce,  i ricavi sono saliti rispettivamente del 93% e del 58%. Per il 2022 e il 2023 gli analisti stimano uno sviluppo del 20% in ognuno dei due anni. Il consensus degli analisti si aspetta 5,5 miliardi di dollari di ricavi nel 2022 e 6,6 miliardi nel 2023.
Su 48 analisti che coprono Shopify, 20 consigliano di comprare le azioni e 25 hanno un giudizio neutrale. La media dei target price è di 40 dollari, l’8% in più rispetto alla quotazione attuale.

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