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In assenza di operatori statunitensi (Labour Day) e con l'imminente meeting della BCE di giovedì, i mercati riflettono la fase d'attesa con movimenti spesso laterali. L'EUR/USD ha chiuso la sessione d'inizio settimana a 1,1870, dopo un'apertura di 1,1882 e dopo il primo test della resistenza di 1,1909 registrato venerdì scorso. Le variazioni sulla curva dei rendimenti tedesca hanno oscillato tra il piatto (5 anni) e -0,8 pb (30 anni). Il rendimento tedesco a 10 anni rimane appena al di sotto del livello di resistenza del -0,35% di rendimento (testato due volte recentemente). Da segnalare tuttavia come i mercati azionari europei abbiano messo a segno guadagni interessanti, sino all'1%.
Anche gli indici azionari asiatici hanno chiuso una sessione estremamente positiva, con il Giappone ancora una volta sugli scudi (+1%) e mentre la Corea è stata l'unica leggermente negativa. Per quanto riguarda il cambio USD/JPY permane a ridosso di quota 110, nonostante i dati sul commercio cinese di agosto siano stati superiori alle attese. Le esportazioni sono cresciute del 25,6% a/a mentre le importazioni 33,1% a/a. Forti esportazioni potrebbero suggerire che le preoccupazioni estive per un significativo rallentamento della crescita a causa della variante Delta sono state esagerate.
Ma veniamo al calendario economico odierno, perché sta per uscire il dato sul sentiment degli investitori tedeschi (lo ZEW) relativo al mese di settembre. Il consenso prevede che la componente delle aspettative previsionali scenda al livello più basso da aprile 2020, mentre l'indice della situazione attuale potrebbe essere destinato a estendere l'aumento di quest'anno al livello più alto da dicembre 2018. In virtù del meeting della BCE ormai alle porte è difficile che tali dati possano avere forti ripercussioni.
Ricordiamoci che vari membri della BCE si sono recentemente esposti con commenti decisamente diversi rispetto ai toni accomodanti dell'ultimo anno e mezzo. Il miglioramento delle previsioni di crescita e l'inflazione di settembre potrebbero essere lo spunto per abbassare gli acquisti settimanali del PEPP, soprattutto perché le condizioni finanziarie si sono allentate durante i mesi estivi. Il capo economista Lane ha dichiarato che la BCE avrà il tempo di decidere come sarà il periodo di transizione post-PEPP (fine marzo 2022).
Aumentare temporaneamente gli acquisti di APP da 20 miliardi di euro al mese è una possibilità per evitare un forte calo degli acquisti di obbligazioni dagli attuali + 80 miliardi di euro al mese del PEPP. Dal lato statunitense registriamo l'operazione di rifinanziamento di metà mese che inizierà stasera con un'asta di obbligazioni a 3 anni da $ 58 miliardi poi ci saranno i commenti dei governatori della Fed in vista della riunione del FOMC del 22 settembre.
Nel frattempo la Reserve Bank of Australia (RBA) ha lasciato il tasso di liquidità e l'obiettivo di rendimento a 3 anni allo 0,10%. L'acquisto complessivo di obbligazioni rimane a un ritmo di 4 miliardi di dollari australiani a settimana, ma è stato esteso almeno fino a metà febbraio 2022 anziché a novembre di quest'anno. La RBA ha affermato che tale decisione riflette il ritardo della ripartenza economica a causa della variante Delta. Si prevede che l'economia tornerà a crescere nel trimestre di dicembre, grazie alla campagna di vaccinazione e alle riaperture. L'economia dovrebbe riprendersi definitivamente nel secondo trimestre del prossimo anno. Per quanto riguarda la pressione sui salari e sui prezzi, la RBA ha dichiarato che resta contenuta. La crescita dei salari deve essere "sostanzialmente più alta" affinché l'inflazione si stabilizzi in modo sostenibile all'interno dell'intervallo target del 2-3%. La RBA stima che questa condizione non sarà soddisfatta prima del 2024.