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"L'esperienza non è che la somma delle nostre delusioni" (Henri-Frédéric Amiel)
Le Borse non danno segni di ripresa e si avviano a chiudere il mese di settembre in profondo rosso. Il Nasdaq è tornato sui livelli di maggio, in calo del 4,6%, peggio ha fatto il Russel 2000, che raggruppa le small cap statunitensi: -4,8%. In Europa male Germania e Francia, in rosso di oltre il 3%. Le Borse dei due Paesi iniziano a scontare i timori di una recessione più accentuata delle attese come dimostrano anche i recenti dati sulla fiducia dei consumatori che hanno deluso le attese. Gli occhi sono puntati sui tassi di interesse e quanto resteranno su questi livelli. Le probabilità che nella riunione di novembre la Fed lasci il costo del denaro invariato sono superiori al 70% ma non si può ancora escludere un aumento entro fine anno. Anche per questo il rendimento del treasury a 10 anni è sui massimi da 16 anni. Le Bce si è oramai allineata alle decisioni di Powell & C e attende di verificare che la politica monetaria restrittiva si traduca sull’economia reale ed in particolare spinga l’inflazione verso il target del 2%. In questa prospettiva il calendario economico di oggi è molto ricco. Si comincia alle 10 con l’indice dei prezzi alla produzione in Italia nel mese di agosto, attesa la prosecuzione del trend di ribasso che a luglio ha fatto segnare -10%. Alle 14:00 è il turno dei prezzi al consumo in Germania ad agosto, visto sotto il 5% ed infine alle 14:30 in Usa la seconda lettura del Pil nel secondo trimestre dell’anno (attesa +2,2%).
Si avvicina la resa dei conti
Ieri sera si è riunito il Governo per approvare la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef). Il primo passo per definire i saldi della Legge di Bilancio e di conseguenza gli spazi di manovra sul fronte della politica economica. La crescita prevista per quest'anno viene rivista a circa lo 0,8% rispetto alla proiezione dell'1% di aprile, mentre nel 2024 il Pil è visto aumentare dell'1,0% in termini tendenziali (ovvero senza l’impatto della manovra finanziaria), in calo rispetto al precedente target di 1,5%. Il Governo non si attende quindi una recessione ma una sostanziale stabilità su base annua. L'obiettivo di crescita del prossimo anno sarà comunque più alto, pari all'1,2%, grazie alle misure espansive della legge di Bilancio. Il deficit di quest'anno risulterà invece in area 5,3% del Pil dal precedente 4,5%, mentre quello del 2024 è visto al 4,3% rispetto al precedente target del 3,7%. Valori che certificano un peggioramento del quadro economico e non fanno bene alla sostenibilità del debito Pubblico. Anche per questo il rendimento del BTP è salito al 4,8% sui massimi da un anno e lo spread con il bund a 190 punti. Tutto questo a pochi giorni dalla partenza della seconda tranche del BTP Valore che si annuncia particolarmente generosa per i sottoscrittori, ma dolorosa per i conti pubblici.
L’allarme di Jamie
Secondo Jamie Dimon, ceo di JP Morgan (NYSE:JPM), il mondo potrebbe non essere preparato al peggior scenario di rialzo dei tassi. In un’intervista al Times of India il banchiere americano cita la pessima convergenza di due fattori: da un lato tassi Usa al 7% dal 5,5% attuale, già ai massimi degli ultimi 22 anni e la stagflazione, ovvero una situazione di inflazione persistente e di crescita economica anemica o piatta. Un contesto che dovrebbe favorire gli investimenti nell’economia reale, l’unica asset class che nel lungo periodo ha sempre consentito di battere l’inflazione. In questo contesto riflettori puntati sull’indice Euronext (EPA:ENX) Growth Milan, l’indice delle Pmi di eccellenza e ad alto potenziale di crescita di Borsa Italiana. I titoli dell'indice, per diversi fattori, sono arrivati a trattare con un P/E medio di 6 volte, sui minimi storici, e ben inferiore rispetto ai peer europee e statunitensi (questi ultimi vicino a 20 volte). Per questo molta attenzione alle small cap made in Italy che può dare soddisfazioni in caso di flusso di notizie positivo, come sta avvenendo in questi giorni con la diffusione die risultati semestrali, e su cui Integrae Sim ha un’ampia coverage da parte del proprio ufficio studi.
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