Buongiorno ai lettori di Investing.com.
Dopo un breve periodo di festa e dopo alcuni “pazzi” movimenti del Black Friday, i tori del dollaro sembravano essere pronti a prendere nuovamente le redini del comando. Il crollo dei prezzi del petrolio, i mercati azionari sotto pressione, l'incertezza sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e il rischio politico in Europa: elementi di paura che avrebbero potuto far propendere il tutto a favore del Dollaro.
E così, nonostante i rendimenti dei titoli di Stato non stiano crescendo, i futures CFTC sul biglietto verde continuano a indicarne un rinforzo. La sostenibilità di questo movimento rimane una prospettiva di breve o medio termine, impedendo un rally dell’Oro nonostante una propensione al rischio tutt’altro che viva. Stamattina, però, sembra esserci un lieve miglioramento del sentiment aiutato da un rimbalzo tra l’1 e il 2% sul petrolio. Il vertice del Consiglio dell'Unione europea di domenica, che ha ratificato l’accordo tra l'UE e il Regno Unito, sta consentendo un certo grado di positività soprattutto in Europa ma qualora i movimenti dovessero basarsi effettivamente su questi elementi potrebbe trattarsi di spinte di breve durata. All'interno del Parlamento del Regno Unito, infatti, la situazione è tutt’altro che rosea ed è bene non dimenticarlo. Infine, non meno importante, sembra essersi aperto uno spiraglio tra l’UE e l’Italia sulla questione del Deficit.
Wall Street ha chiuso la scorsa settimana al ribasso, con l'S&P 500 -0,6% a 2632 punti, ma i futures hanno guadagnato circa mezzo punto percentuale. I mercati asiatici sono apparsi nervosi, con il Nikkei + 0,8% e lo Shanghai Composite -0,3%. Gli europei, euforici, stanno provando a spingere con decisione. Nel Forex abbiamo uno yen estremamente debole e una sovraperformance delle valute legate alle materie prime. Per quanto riguarda il Petrolio come detto sta cercando di recuperare parte delle perdite dell'8% circa maturate nella sessione di venerdì.
L'indice IFO relativo al sentiment delle imprese tedesche sarà l’indicatore chiave odierno, si prevede un calo a 102,2 (da 102,8 di ottobre) che sarebbe il minimo da quattro mesi e un ritorno ai livelli dell'estate.