- Snap è crollato del 43% lunedì, il calo giornaliero più alto mai registrato
- È il momento di comprare?
- L’app social sta affrontando difficoltà specifiche del settore
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Gli investitori di Snap (NYSE:SNAP) stanno vivendo una corsa sulle montagne russe. Ieri, le azioni dell’app social hanno chiuso a 14,81 dollari, circa il 13% al di sotto dei 17 dollari del prezzo IPO e l’82% in meno del massimo di 52 settimane di 83,11 dollari del 24 settembre dell’anno scorso.
Questa settimana, la società californiana ha avvertito gli investitori che non riuscirà a rispettare le stime sui profitti dal momento che gli inserzionisti hanno ridotto i budget, segno di peggioramento del contesto macroeconomico.
Dopo l’annuncio, il titolo è crollato del 43%, il calo giornaliero maggiore mai registrato, cancellando quasi 16 miliardi di dollari di valore di mercato e completando l’eliminazione di tutti i guadagni avuti negli ultimi cinque anni.
La prospettiva ribassista va ad aggiungersi ai cali di altri colossi social, come Meta Platforms (NASDAQ:FB), la società madre di Google, Alphabet (NASDAQ:GOOGL), e Twitter (NYSE:TWTR).
In una nota ai dipendenti di lunedì, l’amministratore delegato Evan Spiegel ha scritto:
“Continuiamo a dover far fronte all’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse, ai problemi di approvvigionamento ed alla carenza di lavoratori, ai cambiamenti della politica della piattaforma, all’impatto della guerra in Ucraina, e tanto altro”.
Nella documentazione regolatoria della società si legge:
“Di conseguenza, crediamo che probabilmente riporteremo ricavi ed EBITDA rivisti al di sotto della fascia bassa del nostro range di previsioni del Q2 2022”.
La previsione sui ricavi del secondo trimestre di Snap, di una crescita annua tra il 20% ed il 25%, era già al di sotto delle stime degli analisti.
Un’opportunità di acquisto?
Il tonfo di questa portata spinge a chiedersi se questa non sia un’opportunità di acquisto per gli investitori focalizzati sulla crescita.
Senza dubbio, la pandemia di COVID-19 ha giocato un ruolo importante nell’aumento del numero degli utenti e delle vendite inserzionistiche dei social minori, con le aziende di qualunque dimensione che hanno scelto le piattaforme per raggiungere i clienti chiusi in casa.
Spiegel ed il suo team sono riusciti ad incanalare questo boom del traffico aumentando l’appeal dell’app per gli inserzionisti. L’app Snapchat ha registrato 332 milioni di utenti attivi giornalieri, il 18% in più rispetto al primo trimestre in confronto allo stesso periodo dell’anno scorso, con la crescita arrivata soprattutto da oltreoceano. Le vendite nel periodo sono aumentate del 38% a 1,06 miliardi di dollari.
Ma il collasso del prezzo del titolo Snap non è solo l’apparente conseguenza di forze macroeconomiche come l’inflazione alta, l’aumento dei tassi di interesse e la guerra in Europa. I colossi dei social devono affrontare anche problematiche specifiche del settore, che rendono difficile produrre quella crescita a due cifre a cui si erano abituati molti investitori.
Le nuove regole di Apple (NASDAQ:AAPL) prevedono che tutte le società di social debbano ottenere il permesso degli utenti degli smartphone per il tracciamento, il che rende più complicato agli inserzionisti misurare e gestire le campagne pubblicitarie.
Oltre ai cambiamenti della privacy di Apple, l’ascesa della cinese TikTok, con 2,9 miliardi di utenti attivi mensilmente, gioca un ruolo importante nel pesare sui piani di crescita futura di Snap. Il servizio ha attirato miliardi di adolescenti in tutto il mondo, fondamentali per Snap.
Dan Suzuki (TYO:7269) di Richard Bernstein Advisors ha dichiarato a Bloomberg Television:
“[Le società] devono riportare sulla Terra queste aspettative degli investitori inottenibili ed irrealistiche. La crescita soggiacente sta rallentando, con queste aziende che maturano e diventano più competitive”.
Morale della favola
Le azioni Snap sono tornate al livello a cui avevano iniziato prima della pandemia. Date le problematiche specifiche del settore ed il peggioramento delle condizioni macroeconomiche, che pesano sui ricavi inserzionistici della società, ci sono buone probabilità che restino lì per un po’.
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