La performance del mercato nell’ultimo mese rispecchia un quadro misto di resilienza e debolezza. Anche se l’indice S&P 500 rimane in una struttura bullish e si mantiene sopra i livelli di supporto chiave, un’analisi più approfondita rivela una significativa divergenza al di sotto della superficie. L’ampiezza del mercato è peggiorata, con il titolo medio che va molto peggio dell’indice. Questa disparità evidenzia un contesto complicato.
Nell’ultimo mese, il mercato ha visto una flessione, con l’S&P 500 sceso di circa il 3,8% dai recenti massimi. Nella parte superiore del grafico vediamo che l’indice resta sopra un livello di supporto critico che è stato testato tre volte nelle ultime sei settimane. Questo livello di supporto finora ha tenuto.
Invece, l’indice S&P 500 equal-weight, nella parte inferiore, rivela una situazione meno bullish. Il titolo medio nell’indice è andato peggio, con circa -7,2% dai massimi. Sebbene l’indice equal-weight avesse un livello di supporto simile all’S&P 500, è sceso decisamente sotto quel livello, evidenziando l’attuale debolezza dell’ampiezza del mercato.
Se l’S&P 500 scendesse bruscamente sotto il livello di supporto, segnalerebbe una debolezza del mercato nel breve periodo e rappresenterebbe un deciso cambiamento delle dinamiche del mercato. Una simile mossa scombussolerebbe la struttura bullish del mercato.
È importante notare che questo potenziale breakdown non segnalerebbe necessariamente un imminente crollo o un passaggio al bear market. Tuttavia, suggerirebbe una maggiore cautela. In un simile scenario, sarebbe prudente adottare una posizione difensiva fino a quando non miglioreranno le condizioni.
Ampiezza del mercato: S&P 500 rispetto a titoli sopra le loro medie mobili su 200 giorni
Il secondo grafico evidenzia la differenza tra la performance dell’S&P 500 e quella dei titoli che lo compongono, un’ulteriore prova della debole ampiezza del mercato.
Nella parte superiore, si vede l’S&P 500 ben al di sopra della sua media mobile su 200 giorni, a dimostrazione della forza relativa a livello di indice. Malgrado un calo dai massimi, l’S&P 500 resta bullish.
Tuttavia, la parte inferiore rivela un quadro nettamente differente per le componenti dell’indice. Attualmente, solo il 55% dei titoli dell’S&P 500 è scambiato sopra la rispettiva media mobile su 200 giorni. Ciò significa che quasi metà dei titoli si trova in un trend in discesa a lungo termine, nonostante l’S&P 500 resti bullish.
Questa divergenza evidenzia un tema cruciale: sebbene la performance dell’S&P 500 sia spinta dalla forza di una serie di titoli large-cap, il mercato in generale è in difficoltà. Un’ampiezza di mercato debole come questa può costituire un segnale di avvertimento.
Panoramica tecnica: livelli di supporto e indicatori di slancio
Il terzo grafico offre una panoramica tecnica dettagliata dell’attuale posizione dell’S&P 500 rispetto alle sue medie mobili chiave e all’indicatore di slancio MACD.
Nella parte superiore, l’S&P 500 è mostrato insieme alle sue medie mobili su 200, 100 e 50 giorni e la linea verde spessa indica il livello di supporto critico dove l’indice è rimbalzato più volte nelle ultime sei settimane. Nel grafico vediamo anche le due volte precedenti (linee rosa) in cui simili livelli di supporto hanno tenuto, rafforzando l’importanza di questa area come punto cruciale per il mercato.
Nella parte inferiore vediamo l’indicatore di slancio MACD, che tende verso il basso e si trova sotto lo zero. Ciò significa che lo slancio ribassista sta aumentando, alimentando i timori per la possibilità di ulteriore debolezza.
Le implicazioni di questo grafico dipendono dalla prossima mossa del mercato:
- Se il supporto tiene e l’S&P 500 sale, sarà uno sviluppo bullish, soprattutto se accompagnato da un miglioramento dell’ampiezza del mercato. Indicherebbe una ripresa del trend in salita sul lungo periodo e aumenterebbe la forza che l’indice ha mostrato nell’ultimo anno.
- Se l’indice scende bruscamente sotto il supporto, sarà un cambiamento rispetto al pattern bullish di restare sopra i livelli chiave di supporto visto nell’ultimo anno. Una simile mossa suggerirebbe debolezza di mercato nel breve periodo e indicherebbe che è necessaria cautela. Questo grafico sottolinea l’importanza dell’attuale livello di supporto come punto di inflessione chiave.
Analisi dell’oscillazione del mercato: indicatore overbought/oversold
L’ultimo grafico fornisce dettagli del rapporto tra l’S&P 500 e la sua ampiezza di mercato a breve termine, misurata dalla percentuale di titoli nell’indice scambiati sopra la loro media mobile su 20 giorni.
Nella parte superiore, si vede l’S&P 500 muoversi lateralmente nelle ultime settimane al supporto. Nella parte inferiore, l’oscillatore mostra la percentuale di titoli sopra la loro media mobile su 20 giorni, storicamente un affidabile indicatore overbought/oversold.
Questo indicatore è riuscito a predire tre precedenti bottom dei cali del mercato negli ultimi due anni, anche se con qualche variazione.
Al momento, mentre l’S&P 500 mantiene il supporto e si muove lateralmente, l’oscillatore ha formato un minimo più alto e sta avanzando, raggiungendo il livello del 32%. Questa divergenza positiva tra l’indice e l’oscillatore è un segno incoraggiante, che suggerisce che il supporto potrebbe tenere di nuovo se i pattern storici si ripeteranno.
Tuttavia, è essenziale notare che si tratta solo di un indicatore fra tanti, e che la direzione a breve termine del mercato dipenderà da vari fattori. Uno di questi è il prossimo report sull’occupazione.
Aggiornamento sul conto
Date le attuali condizioni del mercato, i nostri conti mantengono un’allocazione azionaria piuttosto ridotta.
Se il mercato dovesse rimbalzare dal supporto e le condizioni dovessero migliorare, ho intenzione di aumentare l’esposizione azionaria per approfittare dei trend di rafforzamento. Al contrario, se il mercato dovesse scendere bruscamente sotto il supporto e le condizioni dovessero peggiorare, probabilmente adotterò una posizione più difensiva nel breve termine per proteggermi dai potenziali rischi di ribasso.
Questo approccio dinamico fa sì che le allocazioni del portafoglio restino in linea con le condizioni di mercato in evoluzione, bilanciando le opportunità di crescita con una prudente gestione del rischio.