Gentili Lettori di Investing.com,
di seguito un breve riassunto degli elementi essenziali trattati da Mario Draghi nell'odierna conferenza stampa della BCE.
– Tassi d’interesse invariati in Eurozona come da aspettative (tasso d’interesse ufficiale = 0%; tassi applicati al deposito di liquidità presso la BCE (deposit rate) = -0,40; questi rimarranno al presente livello per un ulteriore significativo periodo di tempo dopo la conclusione del QE.
Il succitato programma di stimoli monetari (QE) verrà ridotto a partire da Gennaio 2018 dai 60 miliardi a 30 miliardi di euro ma verrà esteso sino almeno a Settembre 2018 ed eventualmente esteso in termini di dimensioni e durata se necessario. Il capitale e gli interessi dei titoli di stato e delle obbligazioni societarie acquistate continueranno ad essere reinvestiti.
– L’attività economica in Eurozona prosegue al di sopra delle aspettative grazie principalmente al supporto del programma di stimoli monetari e seppur il tasso d’inflazione (HICP +1,5% e Core Inflation +1,2% a Settembre) sia ancora distante dall’obiettivo del 2% annuo; il comitato direttivo della Banca Centrale Europea ritiene tuttavia che la ripresa economica testimoniata anche dal calo della disoccupazione al livello minimo dal 2012 (9,3% con 7 milioni di nuove occupazioni create negli ultimi cinque anni) sarà sufficiente ad avvicinare il target nei prossimi trimestri.
– La crescita del Prodotto Interno Lordo dell’Eurozona è prevista in ulteriore incremento nella seconda parte dell’anno (dopo una crescita del +0.5% nel primo trimestre e del +0.7% nel secondo trimestre 2017) grazie alle condizioni monetarie e del mercato del credito estremamente favorevoli; tuttavia i rischi esterni all’Eurozona (in particolare fattori geopolitici) rendono necessario un continuo monitoraggio.
– Il clima della discussione interna circa lo stato dell’ Eurozona è risultato disteso visti i marcati segnali di miglioramento delle condizioni finanziarie; la sinora mancata reazione del tasso d’inflazione alla vigorosa ripresa è attribuito all’impatto negativo sui prezzi da parte della componente energetica.
REAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI
– Euro in significativo indebolimento sul USD (-0,5% a 1,1750 e sulle altre principali controparti valutarie (-0,50% su JPY e -0,15% su GBP).
– Prezzo del petrolio stabile (BRENT a 58,30 e WTI a 52,20 $ al barile) dopo che i dati sulle scorte di greggio americane per la settimana dal 28 al 3 Settembre (quella su cui ha avuto impatto il ciclone Harvey)
– Preziosi generalmente stabili (Oro e Argento rispettivamente a 1289 e 16,90 $ l’oncia) nonostante il rafforzamento del dollaro americano, riflesso dell’indebolimento sensibile dell’euro.
– Rendimenti obbligazionari dei titoli di Stato dell’Eurozona in marcato ritracciamento ; forti acquisti sul decennale italiano (rendimento del 1,984%) e del decennale tedesco (con rendimento del +0,44% annuo) in significativo calo da inizio seduta.
– Mercati azionari europei in territorio positivo (FTSE MIB +1,15%; DAX +0,60% e IBEX spagnolo a +2%) a venti minuti dall’apertura delle contrattazioni a Wall Street prevista lievemente in territorio positivo.