Stamattina è stato pubblicato il dato sulle riserve in valuta straniera di giugno, che mostra un aumento di 6,7 miliardi di CHF, per un totale pari a 608,8 miliardi.
Ciò conferma il deciso intervento della Banca Nazionale Svizzera per proteggere la valuta.
Crediamo che la BNS continuerà a intervenire sul Forex per far sì che l’EUR/CHF rimanga sopra quota 1,0800.
A nostro avviso, mantenere la stabilità della divisa richiederà un forte aumento del bilancio.
La BNS rimane in stato di massima allerta rispetto agli sviluppi sulla Brexit.
Oltre alle attuali incertezze, si aggiunge il fatto che la Finlandia potrebbe convocare un referendum per uscire dall’UE.
Inoltre, le attuali turbolenze in Europa e i problemi delle banche europee stanno spingendo sempre più soldi verso i rifugi sicuri, soprattutto verso il CHF.
Riteniamo che il livello a 1,0800 sia un forte livello d’intervento, soprattutto perché rileviamo che su questo livello crescono le pressioni a vendere CHF.
L’intervento sul Forex dovrebbe continuare a essere lo strumento preferito per far indebolire il franco, almeno per il momento, perché ciò causa meno turbolenze nell’economia, anche se un taglio del tasso verso il -1% non sarebbe una tragedia.
Per concludere, la BNS è riuscita a impedire che il CHF si apprezzasse troppo dopo la Brexit.
E' comunque certo, che la banca centrale rimarrà sotto pressione.