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Tapering della Fed: 15 miliardi di dollari è il numero magico

Pubblicato 03.11.2021, 10:06
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 02 novembre 2021

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Per la prima volta dall’inizio della pandemia, la Federal Reserve ridurra lo stimolo che ha erogato. Vista l’importanza di questa mossa e ciò che significa per le previsioni economiche della banca, il dollaro USA dovrebbe essere scambiato a livelli molto più elevati. Tuttavia, la domanda del biglietto verde è stata molto contenuta nelle ultime due settimane, in quanto la Fed ha preparato i mercati in anticipo. Ha parlato più volte negli ultimi mesi di riduzione o “tapering” degli acquisti,  dando agli investitori tutto il tempo di prepararsi all’intervento. I rendimenti dei bond sono schizzati ed il cambio USD/JPY è salito al livello più elevato degli ultimi tre anni poco meno di due settimane fa, ma da allora, abbiamo visto più consolidamento che continuazione.

La decisione di ridurre gli acquisti non sconvolgerà i mercati questo mercoledì. Piuttosto, gli investitori vogliono sapere quando terminerà il tapering e quando inizieranno gli aumenti dei tassi. Il Presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato che il tapering potrebbe terminare “intorno alla metà del prossimo anno”. Una data  precisa per il QE sarà positiva per il dollaro USA, sebbene potrebbe essere calcolata in base ai tagli effettuati al mese. Ad esempio, se la Fed dovesse ridurre gli acquisti di bond di 15 miliardi al mese a partire da novembre, potrebbe terminare entro giugno. Qualsiasi cifra superiore ai 15 miliardi  (tra obbligazioni del Tesoro e titoli garantiti) sarebbe considerata aggressiva, mentre qualsiasi cifra inferiore sarebbe considerata conservativa. Maggiore sarà la riduzione, più pressione ci sarà per il dollaro USA e più pressione al ribasso per i titoli di borsa. Con il mercato immobiliare che si rifiuta di raffreddarsi, è difficile che la Fed decida per una mossa inferiore.

La Fed sarà riluttante ad impegnarsi verso futuri aumenti dei tassi. Powell quasi sicuramente minimizzerà la necessità di intervenire sui tassi, ma gli investitori faranno le loro valutazioni in base all’entità dei tagli e alle dichiarazioni di Powell in merito all’inflazione. La crescita dell’IPC è al massimo di 30 anni, ma il PCE core, le vendite al dettaglio, l’occupazione non agricola e l’ISM manifatturiero sono tutti scesi rispetto al mese scorso. Al momento c’è una forte differenza tra le aspettative degli investitori e le previsioni della Fed. Nessuno dei membri del FOMC si aspetta un aumento dei tassi nel 2022, ma il mercato si aspetta un inasprimento di 50 punti base. Se la Fed dovesse far scendere queste aspettative dichiarando che i prezzi sono meno transitori (o se questa parola dovesse sparire completamente), il dollaro USA salirà. Ma se dovesse restare derma nella convizione che i prezzi scenderanno, allora la delusione farà crollare il cambio EUR/USD e la coppia USD/JPY. Prima del FOMC, verranno rilasciati dati ADP e indice ISM sul settore dei servizi, due importanti indicatori per il report NFP di venerdì.

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