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Tesla festeggia il boom di vendite in Cina. Problemi con il camion Semi

Pubblicato 09.06.2021, 09:10
Aggiornato 05.03.2021, 16:55

A maggio le consegne nel Paese del Dragone sono salite del 29% sul mese precedente. Fortissima la crescita della domanda cinese di auto a batteria, Webush prevede che raddoppierà nei prossimi due anni. Difficoltà con le celle 4680, la produzione del camion elettrico potrebbe slittare

In Cina vendute a maggio 1,7 milioni di auto, di cui il 10% vetture con nuove tecnologie.

Una bella notizia ne cancella due brutte e l’azione Tesla (NASDAQ:TSLA) si è presentata martedì 8 giugno all’apertura del Nasdaq con un brillante rialzo del 3% a 623 dollari. Nel corso della seduta, però, il guadagno si è fortemente ridimensionato.

Ad accendere i riflettori sul titolo è il dato sulle vendite di auto in Cina del mese di maggio, con la Casa americana che registra un incremento del 29% rispetto ad aprile: Tesla ha venduto 33.463 veicoli elettrici, un dato che cancella tutte le apprensioni che aveva suscitato la caduta delle vendite di aprile (-27%).

Il mercato complessivo delle auto in Cina ha contabilizzato 1,7 milioni di vetture vendute a maggio, in aumento dell’1,1%. Di queste, le auto elettriche sono state 185mila (il 10,8%), con un aumento del 177% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

Tutte le Tesla vendute in Cina sono Model 3 o Model Y prodotte nello stabilimento di Shanghai, da dove ne sono state avviate anche 11.500 all’esportazione. La China Passenger Car Association prevede che quest’anno nel Paese del Dragone saranno vendute in totale 2,4 milioni di vetture a nuova tecnologia, fra auto elettriche, ibride plug-in e auto a idrogeno.

L’addio di Jerom Guillen, da 10 anni uno dei più stretti collaboratori di Musk.

La prima brutta notizia è l’addio a Tesla di un manager che negli ultimi 10 anni è stato uno dei più stretti collaboratori di Elon Musk. Jerom Guillen, a capo della divisione che sta realizzando il camion elettrico, ha rassegnato ieri le dimissioni senza spiegare i motivi e la società non fornisce commenti.

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Era solo da tre mesi che Guillen si occupava di mezzi pesanti: in Tesla aveva iniziato nel 2010 come direttore del programma Model S, la berlina di punta della Casa californiana. Negli anni successivi ha ricoperto diversi altri incarichi, come vicepresidente della divisione vendite e servizi a livello mondiale, presidente della divisione automotive e vicepresidente dell’engineering.

Il camion elettrico di Tesla, battezzato Semi, era stato annunciato da Musk nel 2017 dicendo che farà risparmiare 200mila dollari all’anno di carburante, per cui è un investimento che si ripaga da solo in due anni. Dovrebbe iniziare a essere prodotto nel 2021. Ordini per l’acquisto di Semi sono già arrivati da società che operano con grosse flotte di camion come Pepsi e Walmart.

Guillen era ritenuto uno dei quattro manager più importanti di Tesla, compreso il fondatore e Ceo Elon Musk. Secondo Dan Levy, analista di Credit Suisse, la sua uscita è una notizia negativa, anche perché lascia immaginare possibili ritardi sull’avvio della produzione di Semi, ritardi legati alla nuova famiglia di celle per batterie 4680, più potenti di quelle attualmente usate nelle automobili. A gennaio Musk aveva detto che le difficoltà nel produrre le celle avrebbero potuto fare slittare al 2022 la produzione di massa dei Semi.

La nuova Model S Plaid+ e Semi hanno lo stesso problema: la cella 4680.

E qui arriva la seconda brutta notizia: due giorni fa Musk ha annunciato che la versione di punta della nuova Model S Plaid, la Model S Plaid +, è stata rinviata di un anno al 2022. Guarda caso, la Plaid+ sarebbe stata la prima vettura per passeggeri a montare una batteria con celle 4680.

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Come abbiamo detto, però, per gli investitori la buona notizia prevale. Daniel Ives, analista di Wedbush e uno dei più stimati e seguiti “studiosi” del caso Tesla, ha confermato oggi la sua raccomandazione positiva Outperform e il target price di 1.000 dollari.

Ives prevede una fortissima crescita delle vendite di auto elettriche in Cina, destinate a raddoppiare nei prossimi due anni, e Tesla sarà uno dei principali beneficiari di questo boom. Entro il 2022, ha scritto l’analista, le vendite in Cina rappresenteranno oltre il 40% delle vendite globali di Tesla. Su Tesla, la raccomandazione prevalente fra gli analisti è Hold e la media dei target price (calcolata da MarketScreener) è 663 dollari.

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