L’azione Tesla al minimo da agosto 2020.
Dopo tanto ribasso, lunedì 9 gennaio è arrivata la reazione di Tesla che ha chiuso la seduta con un balzo del 5,9% a 119,77 dollari. Per il primo produttore al mondo di veicoli elettrici il 2023 in Borsa è iniziato con lo stesso indirizzo negativo con cui si è chiuso il 2022 e la performance della prima settimana è stata un calo del 2,7%. Da notare che nella seduta del 3 gennaio le quotazioni di Tesla sono scese fino a un minimo di 101,8 dollari, il livello più basso da agosto 2020.
“Ipervenduto” è la parola che ricorre più spesso nei commenti delle ultime 24 ore sull’andamento di Tesla. E’ un termine tecnico che sta a indicare la situazione che si viene a creare quando un titolo scende troppo e troppo in fretta. Ma non dice niente a chi si interroga sulle prospettive future della società, spinto dalla curiosità di capire se a questi livelli le azioni siano da comprare.
A dicembre il mercato cinese dell’auto è salito del 2,4%.
L’attenzione è soprattutto sull’evoluzione del mercato dell’auto in Cina. I dati della China Passenger Car Association (CPCA) diffusi martedì 10 gennaio dicono che a dicembre 2022 le vendite di autovetture in Cina sono aumentate del 2,4% spinte dalla corsa dei consumatori a utilizzare le ultime sovvenzioni per i veicoli elettrici (EV) prima della loro scadenza. Ma Tesla ha visto le sue vendite di dicembre in Cina crollare del 41% rispetto all'anno precedente, nonostante i forti sconti praticati.
La decisione della Cina di porre fine a una sovvenzione più che decennale per l'acquisto di veicoli elettrici ha costretto le case automobilistiche, tra cui Tesla, ad aumentare gli sconti per mantenere le vendite, mentre la domanda si attenua.
Cui Dongshu, segretario generale della CPCA, prevede che nel 2023 le vendite di autovetture in Cina dovrebbero rimanere sostanzialmente stabili o in leggero aumento. Nell’intero 2022, quando i rigidi blocchi per il Covid hanno interrotto la produzione e danneggiato la domanda, le vendite hanno registrato solo un piccolo aumento dell'1,6%.
JP Morgan (NYSE:JPM): “Una sofferenza transitoria”.
Le case automobilistiche si stanno preparando a quello che gli analisti di J.P. Morgan hanno definito “un periodo di sofferenza transitoria”, con vendite di EV e plug-in in Cina a gennaio e febbraio in calo tra il 40% e il 60% rispetto ai livelli di fine anno.
In Cina Tesla ha esteso un incentivo di 10.000 yuan e ha tagliato i prezzi delle auto del 6% al 13,5% venerdì scorso per la seconda volta in meno di tre mesi, un passo che, secondo gli analisti, è un segnale di una possibile guerra dei prezzi che potrebbe pesare sui rivali cinesi con margini più sottili.
La CPCA prevede che le vendite di auto a nuova energia, soprattutto EV, raggiungeranno gli 8,5 milioni di unità nel 2023, rappresentando il 36% delle vendite totali di auto nuove.
Daniel Flax (analista): occasione d’acquisto.
Per Daniel Flax, analista della casa di investimento americana Neuberger Berman, Tesla è assolutamente un titolo da comprare. “Se nei prossimi due anni la crescita del mercato degli Ev continua, mi aspetto di vedere le azioni Tesla salire in modo significativo”, ha detto Flax. “Ci sarà sicuramente della volatilità, ma se l’azienda continuerà a essere ben gestita riuscirà a superare alcune dinamiche del ciclo economico che stiamo osservando nel breve termine”.
Per la maggior parte dei commentatori la drastica caduta di Tesla nel secondo semestre 2022 (-50%) è stata causata dalle distrazioni di Elon Musk, troppo preso dalla vicenda Twitter, e dalla massiccia vendita di azioni realizzata dallo stesso Musk per finanziare l’acquisizione del social media.
Oggi queste sono cose del passato. Il vero interrogativo su Tesla è l’evoluzione del mercato e la capacità dell’azienda americana di restare leader nonostante la crescente concorrenza di altri produttori puri di Ev (in Cina) e dei nuovi modelli elettrici della Case automobilistiche tradizionali in Usa e in Europa
Non a caso, uno dei motivi che ha spinto il rimbalzo di lunedì è la notizia, riportata da Reuters che in Cina si sono allungati i tempi di consegna delle Model Y, che per alcune versioni adesso arrivano fino a cinque settimane. E’ finalmente una novità positiva dopo un dicembre difficile segnato dalle azioni di Tesla per adeguarsi al calo della domanda: dal blocco della produzione della fabbrica di Shanghai ai ripetuti sconti. Tesla ha ridotto il listino prezzi anche in Corea, Giappone, Singapore e Australia.
La discesa del prezzo del litio.
Ovviamente, la riduzione dei prezzi in una situazione globale di alta inflazione pone interrogativi sulla tenuta dei margini nei conti del quarto trimestre che la società andrà ad annunciare il prossimo 25 gennaio.
Citigroup (NYSE:C) non è ottimista e ribadisce la raccomandazione Neutral: “Le recenti massicce vendite sul titolo sono state innescate da novità negative, in particolare sull’andamento della domanda in Cina, più altre preoccupazioni che non crediamo si risolveranno con la diffusione dei risultati del quarto trimestre”, si legge nel report della banca.
Ma spesso le novità sono imprevedibili. E a favore di Tesla potrebbe giocare la notizia che i produttori di litio si aspettano un calo del prezzo del 25% in Cina. Sinomine, società cinese di studi e ricerche specializzata sul settore minerario, ha appena diffuso una nota in cui afferma che l’offerta di litio, metallo fondamentale per la realizzazione delle batterie, risulta in continua crescita. La discesa del litio, se confermata, potrebbe tradursi in costi minori per Tesla e per tutti gli altri produttori di auto elettriche.
Market Screener conta 34 analisti che coprono Tesla e di questi 19 consigliano di comprare le azioni, 12 hanno un giudizio neutrale e tre raccomandano di vendere. La media dei target price è 221 dollari, un prezzo che esprime un potenziale di rialzo del 90%.