Dopo quattro lunghi anni di posizione ribassista, il broker americano dice che non bisogna più vendere le azioni del gruppo di Elon Musk, ma non consiglia neanche di comprare. Esasperato dalla pesante caduta del titolo, il mercato reagisce e il titolo sale dell’8%
La reazione scattata prima della soglia grafica.
Il potente rimbalzo di Tesla (NASDAQ:TSLA) che mercoledì 23 novembre è salita di botto del 7,8% a 183,2 dollari ha fatto improvvisamente rizzare le antenne agli azionisti, ormai scivolati in una specie di trance ribassista. Che sia colpa di Twitter o del calo della domanda cinese di auto elettriche, la rassegnazione si era ormai impossessata di buona parte del mercato, in attesa che il titolo scivolasse fino alla prima soglia grafica di rilievo, a 155 dollari, dove transita un’importante media mobile di lungo periodo.
Invece la reazione è scattata prima, a quota 169 dollari (chiusura di martedì 22 novembre), innescata da una notizia che in teoria è una non notizia. Citigroup (NYSE:C), il broker che negli ultimi quattro anni non ha mai smesso di consigliare di vendere Tesla, ha alzato la raccomandazione da Sell a Neutral alzando il target price da 141 a 176 dollari. Il rimbalzo ha dato un po’ di respiro agli investitori che hanno visto le azioni Tesla precipitare del 46% negli ultimi due mesi (dal 19 settembre al 22 novembre).
L’imbarazzo di Citigroup.
Per Citigroup una caduta così violenta di Tesla era un’occasione d’oro per cercare di tirarsi fuori da una situazione drammaticamente imbarazzante, tenuto conto che Tesla, pur includendo il recente ribasso, ha una performance negli ultimi cinque anni di +770%. Sicuramente il cambio di rotta da parte di uno dei più ostinati ribassisti ha dato una scossa al mercato, ma le considerazioni di Itay Michaeli, Global Head of Auto Research di Citigroup, continuano a essere molto tiepide nei confronti di un possibile investimento in Tesla.
In sintesi, Citigroup crede che in uno scenario di imminente rallentamento economico la posizione competitiva di Tesla possa migliorare. La Casa fondata da Elon Musk è l’unico costruttore puro di auto elettriche (EV) che genera cash flow e utile. Nella probabile recessione che ci aspetta, la situazione si farà più difficile dal punto di vista finanziario per i concorrenti, che per lo più sono in una fase di start-up e hanno necessità di raccogliere sul mercato capitali freschi. Anche per le Case tradizionali come Ford e GM la frenata dell’economia andrà a decurtare il loro cash flow, dal quale attingono le risorse per finanziare lo sviluppo di auto elettriche e la produzione di batterie.
Ci manca la guida autonoma…
Quindi, non si può dire che Citigroup sia diventata positiva su Tesla, semplicemente pensa che se le cose andranno male per tutti, per Tesla andranno meno male degli altri. Per cambiare idea e diventare “bullish” (rialzista) sulla società di Musk, Citigroup vorrebbe avere più fiducia nella capacità di Tesla di mantenere gli attuali margini anche in futuro e sul fatto che davvero la società sarà in grado di equipaggiare le sue auto di un sistema di guida autonoma (FSD – Full self driving) al massimo livello, capace di trasformare le vetture Tesla in robotaxi. Il report ricorda che è dal 2016 che Musk promette ai clienti e agli investitori un sistema di guida totalmente autonomo, ma ancora non è stato messo a punto.
I dubbi sul margine operativo.
Noi ci permettiamo di osservare che è dal 2018 che Citigroup consiglia di vendere le azioni Tesla, cioè da quando il titolo valeva 20 dollari. E per quanto riguarda i margini, ricordiamo che il consensus degli analisti stima che il margine operativo di Tesla nel 2022 sarà del 17,3% con previsioni di crescita al 18,3% nel 2023 e al 19,3% nel 2024. Il margine operativo 2022 di GM, Ford e Volkswagen (ETR:VOWG) è stimato rispettivamente al 9%, al 7% e all’8%, con previsioni per tutti e tre di riduzione di un punto percentuale nel 2023.
Morgan Stanley (NYSE:MS): Tesla è un titolo “value”
E’ sicuramente più interessante l’analisi di Morgan Stanley, che non ha tutte le prudenze della concorrente Citi e invita decisamente a comprare le azioni Tesla che al prezzo attuale rappresentano un’opportunità interessante. Per l’analista Adam Jonas le azioni Tesla sono appetibili anche per investitori che cercano titoli “value”, di valore. Infatti, dopo il dimezzamento del prezzo l’azione oggi vale 26 volte gli utili stimati per il 2025: “Il che non è affatto male per una società con previsioni di crescita media annua del 23% da qui al 2030”, si legge nel report. Morgan Stanley ha confermato il suo obiettivo di prezzo a 330 dollari.
Dei 35 analisti che coprono Tesla, 21 raccomandano di comprare le azioni, 10 hanno un giudizio neutrale e quattro consigliano di vendere. La media dei target price è 279 dollari.