I semiconduttori si trovano in ogni dispositivo elettronico. Dai PC agli smartphone, dall’elettronica di consumo alle automobili, i chip sono i “cervelli” di ogni dispositivo elettronico.
Nell’ultimo decennio, i guadagni dell’industria dei chip hanno alimentato i ritorni del settore tech. Di conseguenza, parecchi nomi di società di semiconduttori sono diventati i beniamini di Wall Street. Molti di essi sono stati tra i primi titoli a riprendersi dai minimi del marzo 2020.
Finora, nel 2021, il seguitissimo indice Philadelphia Semiconductor Index è schizzato di circa il 4% e, sullo scorso anno, ha visto ritorni di oltre il 68%. Ma, dopo aver segnato un massimo storico a metà febbraio, l’indice è andato sotto pressione.
Grafico settimanale Philadelphia Semiconductor Index
In confronto, l’indice NASDAQ 100 ha segnato un’impennata del 46% sugli ultimi 12 mesi. Tuttavia, sull’anno in corso, l’indice è sceso di oltre l’1%. La sua azione di prezzo, negli ultimi giorni, è stata simile a quella del SOX.
Grafico settimanale NASDAQ 100
In effetti, ultimamente è aumentata la volatilità dei titoli tech, compresi i titoli delle società di chip. Tra i numerosi nomi di semiconduttori che attirano regolarmente l’attenzione degli investitori troviamo:
- Advanced Micro Devices (NASDAQ:AMD), circa +61% in un anno
- Broadcom (NASDAQ:AVGO), circa +67% in un anno
- Intel (NASDAQ:INTC), circa +9% in un anno
- Micron Technology (NASDAQ:MU), circa +72% in un anno
- NXP Semiconductors (NASDAQ:NXPI), circa +61% in un anno
- NVIDIA (NASDAQ:NVDA), circa +87% in un anno
- Qualcomm (NASDAQ:QCOM), circa +68% in un anno
- STMicroelectronics (PA:STM) (NYSE:STM), circa +33% in un anno
- Taiwan Semiconductor Manufacturing (NYSE:TSM), circa +120% in un anno
- Texas Instruments (NASDAQ:TXN), circa +48% in un anno
Tuttavia, dobbiamo notare che molte società di semiconduttori, come AMD, non fabbricano internamente i propri chip. Piuttosto, si affidando alle cosiddette fonderie di semiconduttori (chiamate anche “fab”). La Taiwan Semiconductor Manufacturing (NYSE:TSM) domina il mercato delle fonderie di semiconduttori. Intel (NASDAQ:INTC) è una delle poche grandi società di chip a produrre i suoi chip internamente.
Intanto, le recenti notizie circa una carenza di chip hanno portato il settore sotto i riflettori. L’impennata delle vendite di computer, smartphone ed altri dispositivi elettronici personali durante la pandemia ha comportato un aumento della domanda di chip.
Questa carenza ha delle implicazioni differenti per i produttori di chip, nonché per le società di vari settori. Ad esempio, le case automobilistiche, come General Motors (NYSE:GM), hanno deciso di tagliare la produzione e chiudere temporaneamente gli impianti. Allo stesso modo, Sony (NYSE:SNE) ha avvertito che la carenza limiterà le scorte di PlayStation 5 nei prossimi mesi.
Per le società di chip, gli effetti di queste carenze probabilmente saranno misti. Le carenze di scorte permettono alla maggior parte dei produttori di chip di alzare i prezzi, il che solitamente significa una crescita dei ricavi. Dall’altra parte, le carenze limitano il potenziale di vendita.
Considerato il recente calo dei prezzi di molti titoli chip, marzo potrebbe essere il momento giusto per entrare nel segmento. Nuovi sviluppi tecnologici, come l’intelligenza artificiale (IA), le auto a guida autonoma, il cloud computing, il 5G, l’Internet of Things (IoT), spingeranno la domanda, quindi noi restiamo rialzisti sul futuro dell’industria dei semiconduttori.
Oggi, parleremo di un ETF settoriale che merita l’attenzione degli investitori.
SPDR S&P Semiconductor ETF
Prezzo attuale: 166,63 dollari
Range su 52 settimane: 68,95 - 203,60 dollari
Rendimento dividendo: 0,26%
Percentuale di spesa: 0,35% all’anno
Il fondo SPDR® S&P Semiconductor ETF (NYSE:XSD) offre accesso a 38 titoli di semiconduttori con varie capitalizzazioni di mercato. Essendo un fondo equal-weight, potrebbe essere adatto agli investitori che cercano esposizione a titoli di semiconduttori a bassa e media capitalizzazione. Di recente abbiamo spiegato come gli ETF equal-weight possano contribuire a diversificare i portafogli a lungo termine.
Grafico settimanale XSD
Il fondo, che replica l’indice S&P Semiconductor Select Industry Index, ha cominciato gli scambi nel gennaio 2006. Gli asset in gestione sfiorano i 957 milioni di dollari. In cima alla lista troviamo Synaptics (NASDAQ:SYNA), che si focalizza sulla produzione di chip usati perlopiù in dispositivi di consumo con connettività wireless, il gruppo energetico SunPower (NASDAQ:SPWR), Ambarella (NASDAQ:AMBA), che si concentra su soluzioni di imaging avanzato, la ON Semiconductor (NASDAQ:ON) di Phoenix, e Micron Technology, specializzata in soluzioni di memoria.
Sugli ultimi 12 mesi, XSD ha visto ritorni di oltre l’85%. Tuttavia, sull’anno in corso è rimbalzato di circa il 2%. I rapporti P/E e P/B si attestano rispettivamente a 25,84 e 5,67. Il suo beta di 1,34 implica che il fondo è inoltre più volatile rispetto al mercato.
Considerata la debolezza a cui stiamo assistendo nel segmento e in molti nomi tech, un calo a breve termine sotto i 170 dollari è possibile. Gli investitori buy and hold dovrebbero considerare un simile calo del prezzo un’opportunità per andare long su XSD.
Morale della favola
I titoli delle società di semiconduttori solitamente sono una cartina di tornasole dell’intero settore tech. Ma l’industria dei semiconduttori è ciclica. Di conseguenza, i ricavi delle società chip potrebbero salire e scendere drasticamente. Finora, nel 2021, abbiamo visto delle prese di profitto sul settore. Ulteriori cali offrirebbero ai potenziali investitori migliori punti di entrata sui titoli o sugli ETF legati ai chip.
Ci sono numerosi ETF interessanti in questo senso. Tra questi:
- First Trust NASDAQ Semiconductor ETF (NASDAQ:FTXL), +1,9% sull’anno in corso;
- Invesco Dynamic Semiconductors ETF (NYSE:PSI), +6,8% sull’anno in corso;
- iShares PHLX Semiconductor ETF (NASDAQ:SOXX), +3,6% sull’anno in corso;
- KraneShares CICC China 5G & Semiconductor Index ETF (NYSE:KFVG), -4,9% sull’anno in corso;
- SPDR® S&P Semiconductor ETF (NYSE:XSD), +2.1% sull’anno in corso;
- VanEck Vectors Semiconductor ETF (NYSE:SMH), +3,7% sull’anno in corso.
Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.