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Trump affossa la propensione al rischio e oggi i NFP

Pubblicato 02.08.2019, 11:39
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Il sentiment del mercato è crollato d’improvviso dopo che Trump per l’ennesima volta ha sorpreso tutti annunciando che gli Stati Uniti avrebbero aumentato le tariffe sui prodotti cinesi . Dal 1° settembre entrerà in vigore un ulteriore 10% su $ 300 miliardi di beni provenienti dal gigante asiatico. Ciò significa che quasi tutte le importazioni saranno soggette a tariffe. Il motive sarebbe che la Cina non avrebbe acquistato beni agricoli statunitensi come aveva promesso al G20 e non sarebbero stati compiuti abbastanza progressi in direzione di un accordo.

La Cina ha già risposto che non starà a guardare e che prenderà le dovute contromisure. A prima vista più passa il tempo più la situazione sembra difficilmente risolvibile. Tutto ciò ha colto di sorpresa i mercati che hanno spinto gli operatori a spostare la liquidità verso beni rifugio. Si stanno vedendo movimenti classici, con rendimenti obbligazionari in netto calo, oltre chiaramento a uno spostamento verso lo yen e verso l'oroche sale. Il rendimento dei Treasury a 10 anni è diminuito di 13 punti base nel corso della giornata di ieri e ora è nuovamente ai minimi storici, sotto l'1,90%. Ovviamente dopo la decisione di Trump sono nuovamente salite le quotazioni in direzione di nuovi tagli dei tassi da parte della FED già quest’anno.

Il dollaro è stato letteralmente affondanto contro lo yen, lo Swissy e in parte contro l'Euro. Le valute a rischio come l'Aussie rimangono sotto pressione, mentre gli acquirenti di sterlinasembrano non interessarsi più di tanto. Se vi aspettate una tregua, visto che siamo ad Agosto, vi sbagliate perché oggi è la volta dei libri paga non agricoli e dei salari.

La pubblicazione sui salari sarà la chiave per capire in che direzione ci si muoverà ad Agosto. Potrebbero essere confermare le prospettive FED, ma potrebbero esserci anche delle sorprese. I nuovi posti di lavoro dovrebbero attestarsi a 164.000 nel mese di luglio (in calo da 224.000 nel mese di giugno). Attenzione anche a eventuali revisioni al ribasso del numero di giugno, che come ricorderete fu una grande sorpresa positiva. La crescita dei salari medi orari dovrebbe mostrare un + 0,2% nel mese che manterrebbe una crescita salariale annua del + 3,1% (+ 3,1% a giugno). Il tasso di disoccupazione dovrebbe mantenersi al 3,7%. Altri importanti indicatori da tenere d'occhio sono il tasso di partecipazione della forza lavoro che è tornato a salire a 62,9 a giugno (rimanendo tuttavia al di sotto della media degli ultimi 12 mesi) e la sottoccupazione U6 che era del 7,2% a giugno. Oltre a tutto ciò terremo d’occhio anche il Michigan Sentiment delle ore 16, per il quale si prevede una leggera revisione al rialzo a 98,5 (da 98,4 del preliminare).

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