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TRY, BRL e RUB in rialzo sui flussi di carry, NZD testa nuovi massimi

Pubblicato 26.06.2014, 10:58
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Market Brief

Gli operatori asiatici hanno corroborato la debolezza dell’USD dopo che la terza lettura dei dati riferiti al primo trimestre negli USA è risultata molto peggiore delle attese. Il PIL USA dovrebbe registrare una contrazione del -2,9% nel primo trimestre, a fronte del -1,0% previsto in precedenza. La stima per i consumi personali è stata rivista all’1,0% dal 3,1%. L’indice PIL/prezzi e il PCE primario t/t sono rimasti stabili, rispettivamente all’1,3% e all’1,2%. Inoltre, a maggio c’è stata una contrazione inaspettata dell’1,0% negli ordinativi di beni durevoli. Le vendite di riflesso sull’USD ieri hanno fatto salire l’EUR/USD a 1,3651 a New York. La debolezza dell’USD spiana la strada a una rottura rialzista dell’EUR/USD, c’è bisogno però di una violazione significativa di 1,3672/1,3700 (media mobile a 200 giorni / esercizio delle opzioni) per confermare il momentum positivo che si sta formando nell’EUR/USD nonostante la BCE colomba. Oggi gli Stati Uniti diffonderanno le cifre su redditi e spese personali di maggio, dati che saranno monitorati da vicino dalla Fed per determinare il livello di fiacchezza del mercato del lavoro (e anche dagli operatori, che tenteranno di capire dove la Fed identifica tale debolezza).
Dopo il dato sul PIL USA, l’USD/JPY ha testato la media mobile a 200 giorni; ordini solidi sotto questo livello hanno fatto risalire la coppia sopra il supporto critico a 101,60/65 (minimo triplo di giugno). Gli indicatori di trend e momentum rimangono marginalmente ribassisti, le scommesse per le opzioni si mescolano sopra 101,40/50 (includendo il minimo del 29 maggio a 101,43), sotto questo livello sono inclinate al ribasso. Questa settimana, il pattern “minimi più alti” dell’EUR/JPY viene frenato dalla resistenza prima della media mobile a 200 giorni. L’impostazione è marginalmente positiva.
La diffusa debolezza dell’USD ha favorito anche le valute oceaniane. Mentre scriviamo, la coppia NZD/USD si attesta a 0,8776 (lievemente sotto il massimo dell’anno a 0,8780) e il momentum rialzista si sta rafforzando. S’intravede resistenza a 0,8780/88 (massimo dell’anno / banda di Bollinger superiore a 30 giorni), anche se non ci sono barriere per le opzioni all’orizzonte. L’AUD/USD tenterà nuovamente di testare la resistenza a 0,9445/0,9460 se i dati in uscita più tardi dovessero rafforzare i dubbi sulla ripresa degli USA. S’intravedono ordini d’acquisto sopra la media mobile a 21 giorni (0,9360). L’AUD/NZD è sceso sotto 1,0751 (76,4% di Fibonacci sul calo da ottobre 2013 a gennaio 2014), i prossimi supporti critici stazionano a 1,0649 (minimo 6 maggio), 1,0540 (doppio minimo del 12 e 13 marzo) e 1,0493 (minimo 24 gennaio).
Analogamente, la coppia GBP/USD testa le offerte a 1,7000/05 dopo i dati diffusi negli USA. Su questo livello si mescolano le barriere per le opzioni, gli ordini d’acquisto stazionano sopra 1,7050. La chiusura di ieri sopra 0,80000 dovrebbe dare slancio alla correzione rialzista dell’EUR/GBP. La resistenza a breve termine si attesta a 0,80535/0,81000 (media mobile a 21 giorni / esercizio delle opzioni). Ci sono discreti ordini d’acquisto per opzioni in scadenza oggi a 0,80300, abbondano le offerte a 0,80000/0,79700/0,79400.
Sui mercati emergenti, i dati deboli dagli USA hanno consolidato la propensione di chi cerca opportunità nel carry-trade. Il real brasiliano ha compiuto un rally raggiungendo i massimi del mese contro l’USD; inoltre, la Banca Centrale del Brasile si è impegnata a sostenere il real con operazioni di swap da $200 milioni per ogni giorno lavorativo fino al 31 dicembre. L’USD/TRY ha esteso i guadagni a 2,1275, l’USD/RUB ha formato un doppio minimo a 33,64, minimo da cinque mesi. Le basse volatilità aiutano.
Di seguito il calendario economico di oggi: fiducia dei consumatori di giugno in Francia; approvazioni di mutui per la casa e prestiti totali per i mutui a/a di aprile in Spagna; IPP m/m e a/a in Svezia; tasso di disoccupazione di aprile in Norvegia; retribuzioni settimanali medie a/a di aprile in Canada; richieste di disoccupazione iniziali e continue aggiornate rispettivamente al 21 e al 14 giugno, redditi e spese personali, deflattore PCE e PCE primario m/m e a/a di maggio, indice sull’attività manifatturiera di giugno della Fed di Kansas City negli Stati Uniti; numero totale di persone in cerca di occupazione e variazione netta nel numero di persone in cerca di occupazione di maggio in Francia.

Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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