Wall Street è stata a lungo considerata come uno strumento di previsione. Il recente slancio positivo dei mercati delle obbligazioni in molti settori, tra cui i metalli industriali, sta scommettendo su una ripresa economica globale.
Inoltre, molti analisti prevedono una forte domanda dagli USA per le infrastrutture ed i progetti di costruzione sotto la prossima amministrazione Biden.
I metalli base, come l’alluminio, il rame, piombo, nickel, stagno e zinco, sono utilizzati in una serie di settori. Il minerale di ferro, un mercato in cui l’Australia domina, è utilizzato nella produzione è utilizzato nella produzione dell’acciaio.
La Cina è diventato uno dei maggiori consumatori di materiali grezzi, alimentati dalla rapida industrializzazione e urbanizzazione.
Abbiamo già parlato di diversi ETF e di aziende dell’indice FTSE che offrono un’esposizione ai metalli industriali e al settore delle estrazioni.
Qui introdurremo due fondi che potrebbero essere appropriate per gli investitori che si aspettano un proseguimento della ripresa economica globale che faccia salire i metalli industriali.
1. iShares MSCI Global Metals & Mining Producers ETF
- Prezzo attuale: 36,82 dollari
- Range su 52 settimane: 16,01 – 36,82 dollari
- Rendimento dividendo: 2,31%
- Percentuale di spesa: 0,39%
L’iShares MSCI Global Metals & Mining Producers ETF (NYSE:PICK) offre un’esposizione alle aziende coinvolte nell’estrazione e nella produzione di metalli diversificati, alluminio, acciaio, metalli preziosi e minerali.
PICK, che possiede 196 holding, segue il MSCI ACWI Select Metals & Mining Producers Ex Gold & Silver Investable Market Index. Il fondo è stato lanciato nel gennaio 2012 ed ha circa 434 milioni di asset.
In termini di settori, i metalli diversificati e le estrazioni hanno l’allocazione più ampia (50,47%), seguiti dall’acciaio (33,15%) e dal rame (9,30%). L’ETF comprende molti nomi mondiali. Poco più del 25% delle aziende proviene dal Regno Unito. A seguire l’Australia (21,50%), gli Stati Uniti (11,04%), il Brasile (8,30%) ed il Giappone (4,88%).
I primi 10 nomi rappresentano il 53% degli asset del fondo. BHP Group (NYSE:BHP) (SA:BHPG34), Rio Tinto (NYSE:RIO), Vale (NYSE:VALE), Anglo American (OTC:NGLOY) e Freeport-McMoran (NYSE:FCX) sono le principali aziende di PICK.
Il fondo è salito di oltre il 22% dall’inizio dell’anno ed ha segnato un massimo storico negli ultimi giorni. I rapporti P/E e P/B si attestano rispettivamente a 12,35% e 1,56%. Ci piace la natura diversificata di questo fondo, nonché l’esposizione al rame che ha avuto un ottimo anno questo 2020.
Secondo CME Group dalla recessione del 2008/09, “il mercato del rame h aassunto il ruolo di indicatore macroeconomico sul lungo termine”; in economia spesso è stato definito “Dottor Rame”.
2. Invesco DB Base Metals Fund
- Prezzo attuale: 17,83dollari
- Range su 52 settimane: 11,91 – 17,95 dollari
- Rendimento dividendo: 1,55%
- Percentuale di spesa: 0,84%
Il prossimo ETF è un fondo basato sui future delle materie prime. L’Invesco DB Base Metals Fund (NYSE:DBB) permette agli operatori di investire nei future delle materie prime di alluminio, zinco e rame.
DBB, ha iniziato gli scambi nel 2007 e segue il DBIQ Optimum Yield Industrial Metals Index Excess Return index. Gli asset in gestione ammontano a circa 165 milioni di dollari.
Il fondo è salito di oltre il 17% dall’inizio dell’anno. Crediamo che possa verificarsi un movimento rialzista per molti di questi metalli. Il mercato utilizza i dollari USA come riferimento per i prezzi delle materie prime e dei metalli base. Di conseguenza un calo del biglietto verde solitamente si traduce in prezzi più elevati per queste materie prime.