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Un rally lungo dieci anni

Pubblicato 04.04.2019, 09:17
Aggiornato 05.04.2019, 07:05

L’anno 2009 viene ricordato per essere stato l’anno dei minimi storici per molti indici azionari a livello globale, reduci dallo choc del fallimento di Lehman Brothers come conseguenza dello scoppio della bolla dei mutui subprime. Da quei livelli, qualche indice ha raddoppiato le proprie quotazioni (il FTSE Mib passato da 12295 a 24558 punti), qualche altro l’ha triplicate (il Dax di Francoforte, da 3588 a 13596 punti) e poi c’è il Nasdaq che sfidando le leggi della fisica si è arrampicato da 1000 a 7700 punti, regalando storie come quella di Tesla (NASDAQ:TSLA), che tra un’auto elettrica lanciata nello spazio e un treno supersonico ha realizzato una performance del 2100% o di Netflix (NASDAQ:NFLX), che di punti percentuali ne ha guadagnati ben 8000!

Numeri da criptovalute, che tuttavia interessano da vicino un esercito di traders e investitori che diversificano i propri investimenti sul mercato americano. Nelle ultime ore, l’indice tecnologico a stelle e strisce ha messo nel mirino quei 7700 punti che rappresentano finora il massimo storico raggiunto a ottobre 2018 e da cui è scaturita una correzione di 58 giorni, culminata con un minimo a 5895 punti alla vigilia di Natale (-23%).

Una soglia, quella dei 7700 punti, che potrebbe innescare qualche presa di beneficio e frenare almeno temporaneamente la corsa ininterrotta dei 100 titoli inclusi nell’indice Nasdaq. Il rischio di un doppio massimo sul grafico può tuttavia essere gestito con profitto utilizzando uno strumento finanziario di facile accesso quotato sul mercato secondario dei certificati, un prodotto “Short” con caratteristiche distintive nel panorama delle asset class tradizionali.

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L’opportunità di guadagnare dall’eventuale ribasso di breve o medio termine dell’indice Nasdaq, e più nello specifico di tre titoli quali Tesla, Netflix e Tripadvisor, ci viene offerta da un certificato denominato “Phoenix Memory Reverse”, quotato sul mercato EuroTLX da Leonteq, società di investimento svizzera specializzata in emissione e quotazione di strategie strutturate finalizzate alla diversificazione di portafoglio. Il certificato, identificato da codice Isin CH0461384387, prevede che con cadenza mensile venga fotografato il valore di chiusura dei tre titoli azionari americani, al fine di poter riconoscere all’investitore un coupon pari all’1,50% (18% p.a.).

La condizione richiesta ai tre titoli è una rilevazione non superiore al 140% dei rispettivi strike iniziali, fissati rispettivamente a 291,23 dollari per Tesla, 356,97 dollari per Netflix e 54,38 dollari per Tripadvisor: di conseguenza i livelli da rispettare mensilmente per il pagamento dei ricchi coupon di 15 euro per certificato, sul nominale di 1000 euro, corrispondono a 407,7 dollari per la società dell’eclettico Elon Musk (oltre i massimi storici), 499,76 dollari per la piattaforma di distribuzione di contenuti multimediali ( massimo storico toccato a 423 dollari) e 76,132 dollari per il colosso delle recensioni online, distante dai suoi massimi storici per la concorrenza nel settore.

Mensilmente, pertanto, a partire dal 22 aprile, acquistando il certificato all’attuale quotazione di circa 970 euro si riceverà un coupon di 15 euro a condizione che i tre titoli rilevino al di sotto delle rispettive soglie barriera. Qualora per uno o più mesi uno dei titoli rilevi oltre il 140% dello strike iniziale, in virtù dell’effetto memoria sui coupon non si dovrà dire definitivamente addio all’opportunità di guadagnare il 18% annuo: infatti, alla prima occasione mensile in cui tutti e tre i titoli azionari torneranno al di sotto delle proprie barriere, si riceverà il coupon di competenza per quel mese e tutti quelli eventualmente non pagati in precedenza. Un meccanismo, quello della memoria, che consentirà di incassare con certezza 17 premi mensili fino alla scadenza prevista dal certificato ad agosto 2020, all’unica condizione che i titoli americani non crescano di più del 40% dai livelli odierni.

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Come si sarà compreso, il certificato non si presenta con un puro profilo ribassista, in quanto è in grado di riconoscere premi elevati con cadenza mensile anche a fronte di un rialzo del 40% da parte dei tre titoli tecnologici. Per quanto riguarda il rimborso a scadenza del capitale, questo verrà restituito integralmente anche qualora i titoli azionari rilevino oltre il 140% dello strike iniziale: la barriera valida per la protezione del capitale è infatti collocata uno step più in su, ossia al 150% dei livelli di emissione.

A completare la strategia offerta da questo certificato studiato per traders e investitori desiderosi di proteggersi almeno parzialmente dai ribassi, esiste un’opzione di rimborso anticipato del capitale che potrà scattare già a partire dall’osservazione mensile di maggio 2019, a condizione che tutti i titoli rilevino a un livello inferiore a quello di partenza. Sarà pertanto sufficiente un ribasso contemporaneo del basket di titoli per far estinguere già entro fine maggio il certificato, con un rendimento del 6% sui potenziali 970 euro quotati sul mercato. Si sottolinea infine che tutti i proventi generati dal certificato sono redditi di diversa natura finanziaria, ovvero utili per la compensazione delle minusvalenze e che nonostante la quotazione in dollari dei titoli del basket, capitale e coupon verranno regolati in euro, risultando pertanto immuni dal rischio cambio.

Ultimi commenti

Non viene spiegato con precisione cosa succede al capitale se titoli sottostanti superano la soglia del 150% del loro valore iniziale. Si azzera?
No, non si azzera. Come avviene per tutti i certificati, ad eccezione per quelli con leva, il superamento della barriera porta a un rimborso del nominale diminuito della performance del sottostante. Ipotizzando in questo caso un 55% di rialzo da parte di uno dei titoli, il rimborso sara’ pari ai 1000 euro diminuiti del 55%.
complessa la cosa
24.. che??
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