La borsa italiana abbozza una reazione, ma alla fine i venditori si fanno vedere, sebbene la chiusura sia nominalmente positiva. Questa fase di consolidamento, per quanto prevedibile e relativamente blanda in termini di durata e profondità (se si considera il +35% messo a segno durante l’estate, questo ridimensionamento è ben poca cosa); ha messo a dura prova la già scarsa fiducia degli investitori verso il bull market.
Prova evidente il livello dei Greed Index, vistosamente ridimensionatosi nelle ultime settimane. Lo stesso si registra a Wall Street, dove il VXO – il predecessore del popolare VIX, l’indicatore di volatilità delle opzioni sullo S&P500 – è salito a doppia cifra sia martedì che mercoledì, prima di flettere ieri; e questo, come commentiamo nel rapporto di oggi, non è esente storicamente da conseguenze in prospettiva di medio periodo.
Ma siamo a fine trimestre, ed è tempo di bilanci. Nel fine settimana redigeremo come sempre il rapporto stagionale, questa volta per il mese entrante e per l’intero prossimo trimestre. Al di là delle considerazioni storiche, non potremo non tenere conto del fatto che sia lo S&P500 che il nostro indice MIB sono reduci da performance positive nei mesi di agosto e settembre: una circostanza piuttosto rara, che pochi hanno pronosticato alla vigilia, e che manco a dirlo ha implicazioni decisamente significative per il trend dei prossimi tre mesi del 2012.