Dopo circa 17 mesi il titolo bancario Intesa Sanpaolo (MI:ISP) si riporta in area 3.0 euro grazie anche al superamento dei primi ostacoli posti a 2.90 e 2.95 euro.
La resistenza di medio termine è posizionata a 3.02 euro ed il superamento, in chiusura, di detto livello creerebbe i presupposti per un allungo verso i 3.16 e 3.22 euro in prima battuta.
Se i corsi dovessero oltrepassare anche questi ultimi due ostacoli (in chiusura) ci sarà la possibilità di assistere ad ulteriori allunghi verso 3.36 ed area 3.50 euro.
Negative invece discese sotto 2.75 per il test a 2.69 euro, supporto decisivo per scongiurare affondi che potrebbero riportare il titolo bancario in area 2.56 euro.
Il titolo in 6 mesi ha guadagnato il 17%, il 44% in 12 mesi, il 26% in 3 anni ed il 142% in 5.
Il 18 settembre 2017 IntesaSanpaolo ha concluso il programma di acquisto di azioni proprie ordinarie – avviato in pari data e reso noto al mercato nel comunicato stampa emesso il 15 settembre scorso – a servizio di un piano di assegnazione gratuita ai dipendenti del Gruppo, nel contesto del sistema di incentivazione basato su azioni relativo all’esercizio 2016, destinato ai Risk Taker che maturino un premio superiore alla c.d. “soglia di materialità” e a coloro i quali, tra Manager o Professional non Risk Taker, maturino “bonus rilevanti”, così come autorizzato dall’Assemblea di Intesa Sanpaolo (MI:ISP) del 27 aprile 2017. Anche le società controllate indicate nel citato comunicato stampa hanno concluso i programmi di acquisto di azioni della controllante per l’assegnazione gratuita ai propri dipendenti, approvati dai rispettivi organi sociali competenti a deliberare e analoghi a quello approvato dall’Assemblea della Capogruppo.
Indicatori tecnici (sett.):
RSI(14) Comprare
STOCH (9,6) Neutrale
STOCHRSI (14) Ipercomprato
MACD(12,26) Comprare
ATR(14) meno volatilità
CCI(14) Comprare
ADX(14) Comprare
ROC Comprare
UO Comprare
Williams R: Ipercomprato.
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sopra di Ema20, quest’ultima è superiore a Ema50; entrambe sono superiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più rialzista possibile.
Beta: 1.58
Ratio Prezzo/Utile: 8.65
Le previsioni per l’intero esercizio
La fase di crescita dell’economia mondiale si estenderà al resto dell’anno, incoraggiando le banche centrali a ridurre ulteriormente lo stimolo monetario e spingendo al rialzo le curve dei tassi.
Rimangono incertezze di natura economica (in particolare per gli eccessi finanziari in Cina) e politica, queste ultime legate anche all’imprevedibilità dell’amministrazione Trump. In Europa, i rischi politici sono connessi alle elezioni politiche che si svolgeranno entro la prossima primavera in diversi paesi europei, fra cui l’Italia.
L’adattamento dei mercati alla svolta di politica monetaria può condurre a maggiore volatilità di cambi e tassi di interesse. Nel 2017 la dinamica del PIL nelle economie emergenti è prevista in contenuta accelerazione grazie principalmente al ritorno su un sentiero di espansione dell’America Latina (con il Brasile in uscita dalla recessione) e ad un rafforzamento della crescita nei Paesi CIS e dell’Africa sub-Sahariana.
L’Asia è attesa mantenere un passo in linea con quello del 2016. L’attesa decelerazione della Cina, si prevede sarà bilanciata da una crescita più sostenuta di India. L’ulteriore frenata dei paesi petroliferi, soprattutto del gruppo GCC, si prevede darà luogo ad un complessivo rallentamento dell’area MENA.
Con riferimento ai paesi con controllate Intesa Sanpaolo, nel 2017 la crescita del PIL è prevista accelerare anche nel complesso dei paesi CEE/SEE, spinta dalla domanda interna, dal nuovo ciclo di investimenti legati ai fondi strutturali europei e dalla ripresa dell’Area Euro.
L’economia reale russa è vista in recupero, ancorché modesto, per la presenza di fattori strutturali che limitano l’espansione del potenziale. In accelerazione è attesa anche la dinamica del PIL in Egitto, sostenuta dalla ripresa dei flussi turistici, degli investimenti in opere pubbliche e dei flussi di capitale in entrata.
Più incerte rimangono le prospettive in Ucraina per effetto del blocco del commercio nell’area del Donbass. Per quanto riguarda il sistema bancario italiano, permangono condizioni favorevoli di accesso al credito, grazie al tono ancora molto espansivo della politica monetaria, alla disponibilità selettiva dell’offerta e all’aumento della domanda in alcuni segmenti di operatività, in un contesto di rafforzamento della crescita economica.
Per le famiglie, che confermano lo loro solidità finanziaria, lo scenario dei prestiti resta positivo: la crescita degli stock continuerà nel resto del 2017 a ritmi moderati, favorita da tassi ancora storicamente bassi, dal proseguimento della ripresa del mercato immobiliare e dalle migliori condizioni del mercato del lavoro.
Per i prestiti alle imprese una ripresa più convinta è attesa nella seconda parte dell’anno, sebbene a ritmi ancora molto modesti, frenati da una situazione di liquidità che resterà più che sufficiente. Quanto alla raccolta, proseguirà la crescita dei depositi, mentre la dinamica complessiva continuerà a risentire delle limitate esigenze di funding da clientela da parte delle banche, considerata l’evoluzione dei prestiti e l’abbondate liquidità disponibile. In particolare, proseguirà il rimborso netto di obbligazioni sul segmento retail, mentre i rendimenti di mercato scarsamente attraenti e l’ampia liquidità continueranno ad alimentare le giacenze dei conti correnti.
Questi fattori continueranno a favorire il contenimento del costo della provvista da clientela. In un contesto di tassi di mercato molto bassi e di condizioni favorevoli di
accesso al credito, si prevedono tassi sui prestiti ancora bassi per il resto del 2017.
Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2017 è atteso un aumento del risultato della gestione operativa, conseguente alla crescita dei ricavi e al continuo cost management, e del risultato corrente lordo (anche escludendo il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisto di attività e passività di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca), con una riduzione del costo del rischio.
E’ confermato l'impegno alla distribuzione di dieci miliardi di euro di dividendi cash complessivi, indicato nel Piano di Impresa, per il quadriennio 2014-2017.