Nel video di oggi parliamo di petrolio WTI, con un focus sulle variabili fondamentali. Prima però, ecco una breve panoramica sull'andamento dei mercati.
Dopo una serie positiva iniziata il primo febbraio, la borsa di Milano frena e gira in negativo: Ftse Mib di Milano -0,5%. Stessa variazione negativa per il Dax di Francoforte. Cac40 di Parigi -0,2%.
I future a Wall Street sono impostati verso un avvio in lieve ribasso.
Stamattina in Asia, l'indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen ha chiuso in rialzo di oltre il 2%, anche per effetto delle comunicazioni distensive arrivate dalla banca centrale cinese. Nel suo bollettino trimestrale diffuso stanotte, la People Bank of China ha spiegato che i recenti drenaggi di liquidità non devono essere interpretati come un'inversione di rotta rispetto alla politica accomodante portata avanti negli ultimi anni.
I mercati del capitale hanno reagito bene alla precisazione, con un calo del tasso di riacquisto overnight di 15 punti base a 1,74%. La Banca del Popolo ribadisce l'importanza della stabilità in arrivo dalle istituzioni finanziarie e si impegna a far affluire una giusta dose di liquidità.
L’euro dollaro sale a 1,207 (+0,5%).
Oro in rialzo per il secondo giorno consecutivo a 1.846 dollari l’oncia, +0,8%.
Non si ferma il rally del petrolio Brent, all’ottavo giorno consecutivo di rialzo: stamattina il greggio del Mare del Nord è a 61 dollari il barile, +0,8%. Il trader indipendente Trafigura si aspetta un proseguimento della fase rialzista, in quanto le raffinerie stanno aumentando la capacità produttiva per dare soddisfazione alla domanda in arrivo dai clienti, soprattutto in Asia. Gli analisti si aspettano un nuovo calo delle scorte di greggio degli Stati Uniti.
BTP a 0,52%, da 0,51% di ieri. È iniziato il secondo giro di consultazioni. Sempre secondo il Corriere, ai partiti Draghi non vuole concedere nulla, né sul programma né sui nomi dei ministri: l’unica cosa che potranno decidere è se votargli la fiducia o no. Tra domani e giovedì gli iscritti al M5s, con una votazione su Rousseau, decideranno se concedere o no l’appoggio al nuovo governo; la Lega è stata criticata dai suoi alleati sovranisti a Bruxelles; e nel Pd non tutti sono contenti di come Zingaretti e Bettini hanno gestito la crisi.