A partire dalla vittoria di Trump, lo yuan cinese ha subito forti vendite date le possibili difficoltà nelle relazioni tra i due paesi. Gli Stati Uniti rappresentano il principale partner economico per la Cina (oltre 480 miliardi di dollari di esportazioni nel 2015, mentre gli USA importano solo 145 miliardi di prodotti cinesi). Il protezionismo che il nuovo governo potrebbe adottare, appare destinato a danneggiare l'economia cinese, la quale dipende ancora molto dall'export nonostante gli sforzi mirati a creare un'economia basata sul consumo domestico.
Ovviamente, l'imposizione di tariffe sulle importazioni dalla Cina potrebbe avere conseguenze anche per l'economia americana. Al momento, si tratta solo di parole, e i mercati cercano ancora di capire se e quanto Trump si muoverà in tal senso. Infatti dal 9 Novembre in poi Trump ha già allentato molte delle posizioni espresse in campagna elettorale, ed esempio riguardo Obamacare e immigrazione.
L'attuale incertezza sta accelerando le vendite di yuan, e ciò mette pressione alla PBoC, già preoccupata dai flussi di capitale in uscita. USD/CNH è salito a 6.9654 lo scorso Giovedì, mentre le riserve in valuta estera della PBoC continuano a calare (-1.44% nel mese di Ottobre a 3.12 trilioni di dollari, livello minimo da Marzo 2011).
Il trend in atto potrebbe continuare, e ci chiediamo quanto a lungo.
Dato il deprezzamento dello yuan nell'ultimo mese (-2.40% rispetto al dollaro), ci aspettiamo un altro dato sulle riserve in discesa a Novembre.
Con l'arrivo del 2017, lo yuan potrebbe continuare il trend ribassista in quanto il paese continuerà a subire fuoriuscite di capitale e riduzione delle esportazioni.
Un peggioramento delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti indebolirebbe ulteriormente il contesto economico.