Investing.com – Che la situazione non fosse proprio rosea, i commercianti l’avevano già capito anche prima di iniziare le campagne di saldi di fine stagione, liquidazioni e svendite.
E l’inizio della campagna aveva fatto anche ben sperare per un recupero dei volumi di vendita con un incremento dell’1,0% nella prima settimana. Tuttavia nelle successive tre settimane di saldi i conti sono precipitati, le vendite sono infatti calate, secondo Federmoda Italia e Confcommercio che hanno svolto un’approfondita indagine presso gli operatori di settore in tutta Italia, di oltre il 9.0% rispetto all’anno precedente.
Già nelle prime due settimane di saldi , le vendite avevano registrato un calo del 5.42%, calo che ad oggi si è incrementato sino a raggiungere il 9.27%, in forte aumento rispetto a quello già registrato nello scorso anno che si era attestato al 6.5%.
Una situazione di effettiva grande difficoltà per il settore del commercio che presenta uno scenario variegato sul fronte geografico; se infatti nelle Città a maggior vocazione turistica come Roma, Milano, Firenze e Venezia ed in generale nei centri storici le vendite sono state in parte sostenute dalla presenza di turisti stranieri, primi fra tutti Russi, Cinesi e Orientali; in quelle non graziate da tale situazione ed in particolare nelle periferie urbane , nel Mezzogiorno i cali sono stati particolarmente marcati con punte anche del 30.0% di vendite in meno rispetto ai saldi del 2012.
Il presidente di Federmoda Italia, Renato Borghi, fa rilevare come l’attenzione dei consumatori sia sempre più rivolta ai prodotti di bassa fascia di prezzo ; a ciò concorre in modo determinante un reddito disponibile reale, pari a quello di circa 27 anni fa, oltre ad un negativo clima di fiducia che interessa circa il 60% degli Italiani.
Soffrono in modo particolare di questa situazione i negozi multimarca di qualità per i quali l’unica via d’uscita risiede in rinnovati ed innovativi rapporti di collaborazione con i fornitori oltre che in un auspicabile mutato atteggiamento delle banche nei loro confronti.
Un concreto sostegno al settore da parte del sistema bancario si rende sempre più urgente ed al tempo stesso difficile da realizzare a causa della oggettiva forte incertezza che regna, al momento, nel settore.
E l’inizio della campagna aveva fatto anche ben sperare per un recupero dei volumi di vendita con un incremento dell’1,0% nella prima settimana. Tuttavia nelle successive tre settimane di saldi i conti sono precipitati, le vendite sono infatti calate, secondo Federmoda Italia e Confcommercio che hanno svolto un’approfondita indagine presso gli operatori di settore in tutta Italia, di oltre il 9.0% rispetto all’anno precedente.
Già nelle prime due settimane di saldi , le vendite avevano registrato un calo del 5.42%, calo che ad oggi si è incrementato sino a raggiungere il 9.27%, in forte aumento rispetto a quello già registrato nello scorso anno che si era attestato al 6.5%.
Una situazione di effettiva grande difficoltà per il settore del commercio che presenta uno scenario variegato sul fronte geografico; se infatti nelle Città a maggior vocazione turistica come Roma, Milano, Firenze e Venezia ed in generale nei centri storici le vendite sono state in parte sostenute dalla presenza di turisti stranieri, primi fra tutti Russi, Cinesi e Orientali; in quelle non graziate da tale situazione ed in particolare nelle periferie urbane , nel Mezzogiorno i cali sono stati particolarmente marcati con punte anche del 30.0% di vendite in meno rispetto ai saldi del 2012.
Il presidente di Federmoda Italia, Renato Borghi, fa rilevare come l’attenzione dei consumatori sia sempre più rivolta ai prodotti di bassa fascia di prezzo ; a ciò concorre in modo determinante un reddito disponibile reale, pari a quello di circa 27 anni fa, oltre ad un negativo clima di fiducia che interessa circa il 60% degli Italiani.
Soffrono in modo particolare di questa situazione i negozi multimarca di qualità per i quali l’unica via d’uscita risiede in rinnovati ed innovativi rapporti di collaborazione con i fornitori oltre che in un auspicabile mutato atteggiamento delle banche nei loro confronti.
Un concreto sostegno al settore da parte del sistema bancario si rende sempre più urgente ed al tempo stesso difficile da realizzare a causa della oggettiva forte incertezza che regna, al momento, nel settore.