Investing.com - Il dollaro USA continua a salire contro il dollaro canadese questo lunedì, toccando il livello più alto degli ultimi 20 mesi nelle aspettative che la Federal Reserve inizi a ridurre il piano di acquisti nel corso dell’anno.
Nella mattinata degli scambi statunitensi il cambio USD/CAD ha toccato 1,0554, il massimo dal 5 ottobre 2011; successivamente il cambio si è attestato a 1,0544, in salita dello 0,81%.
Supporto a 1,0469, il minimo della seduta e resistenza a 1,0656, il massimo dal 5 ottobre 2011.
La domanda per il biglietto verde continua ad essere supportata dopo che il Presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato la scorsa settimana che la banca potrebbe iniziare a ridurre il programma di acquisti per la fine del 2013 e completarli per metà 2014 se l’economia dovesse continuare a migliorare.
La domanda di beni rifugio è stata spinta dai timori sulla stabilità finanziaria in Cina, dopo che la Banca Popolare Cinese ha dichiarato che le banche dovranno possedere dei requisiti più alti nella gestione della liquidità.
Il dollaro canadese è rimasto sotto pressione
venerdì dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che l'inflazione al consumo canadese è salita meno del previsto a maggio, e le vendite al dettaglio in Canada sono state inferiori al previsto ad Aprile.
Statistics Canada ha dichiarato che l'IPC è salito dello 0,7% rispetto all'anno scorso a maggio, contro le previsioni di un aumento dell'1%, mentre l'inflazione al consumo è salita dell'1,1% su base annua, come previsto.
Un secondo report di Statistics Canada ha mostrato che le vendite al dettaglio sono salite dello 0,1% ad aprile, contro le aspettative di un aumento dello 0,2%.
Gli investitori attendono la dichiarazione di politica della Fed di mercoledì, nell’incertezza sulla nuova mossa della banca.
Il dollaro canadese, cosiddetto loonie, è in calo contro l’euro, con EUR/CAD in salita dello 0,44% a 1,3787.
Il sentimento sulla zona euro è rimasto fragile con il rendimento dei bond periferici che continua a salire nei timori per la prospettiva di una conclusione del programma di stimolo Fed.
L’euro ha risentito poco dei dati dell’Istituto Ifo che hanno dimostrato che un aumento dell’indice della Fiducia delle Imprese ad un destagionalizzato 105,9 a giugno da una lettura di 105,7 a maggio, in linea con le aspettative dei mercati.
Nella mattinata degli scambi statunitensi il cambio USD/CAD ha toccato 1,0554, il massimo dal 5 ottobre 2011; successivamente il cambio si è attestato a 1,0544, in salita dello 0,81%.
Supporto a 1,0469, il minimo della seduta e resistenza a 1,0656, il massimo dal 5 ottobre 2011.
La domanda per il biglietto verde continua ad essere supportata dopo che il Presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato la scorsa settimana che la banca potrebbe iniziare a ridurre il programma di acquisti per la fine del 2013 e completarli per metà 2014 se l’economia dovesse continuare a migliorare.
La domanda di beni rifugio è stata spinta dai timori sulla stabilità finanziaria in Cina, dopo che la Banca Popolare Cinese ha dichiarato che le banche dovranno possedere dei requisiti più alti nella gestione della liquidità.
Il dollaro canadese è rimasto sotto pressione
venerdì dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che l'inflazione al consumo canadese è salita meno del previsto a maggio, e le vendite al dettaglio in Canada sono state inferiori al previsto ad Aprile.
Statistics Canada ha dichiarato che l'IPC è salito dello 0,7% rispetto all'anno scorso a maggio, contro le previsioni di un aumento dell'1%, mentre l'inflazione al consumo è salita dell'1,1% su base annua, come previsto.
Un secondo report di Statistics Canada ha mostrato che le vendite al dettaglio sono salite dello 0,1% ad aprile, contro le aspettative di un aumento dello 0,2%.
Gli investitori attendono la dichiarazione di politica della Fed di mercoledì, nell’incertezza sulla nuova mossa della banca.
Il dollaro canadese, cosiddetto loonie, è in calo contro l’euro, con EUR/CAD in salita dello 0,44% a 1,3787.
Il sentimento sulla zona euro è rimasto fragile con il rendimento dei bond periferici che continua a salire nei timori per la prospettiva di una conclusione del programma di stimolo Fed.
L’euro ha risentito poco dei dati dell’Istituto Ifo che hanno dimostrato che un aumento dell’indice della Fiducia delle Imprese ad un destagionalizzato 105,9 a giugno da una lettura di 105,7 a maggio, in linea con le aspettative dei mercati.