Investing.com - I futures del petrolio si staccano dalla debolezza inziale di questo lunedì e rimbalzano dai minimi, in seguito alle elezioni regionali spagnole, che sembrano supportare le politiche di austerity del governo.
A risollevare la materia prima anche una serie di acquisti speculativi, dopo che i prezzi avevano raggiunto il territorio oversold.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a dicembre sono stati scambiati a 91,12 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,75%.
I pressi sono scesi dello 0,6% nella seduta, al minimo giornaliero di 89,98 dollari al barile, il minimo dal 9 ottobre.
I prezzi sono scesi più del 2% lo scorso venerdì, dopo l’attesissimo summit UE che si è concluso senza aggiornamenti tali da sostenere la fiducia degli investitori nella gestione della crisi del debito nella regione.
Il sentimento si è rafforzato dopo che il Partito Popolare di centro destra del Primo MinistroMariano Rajoy ha raggiunto la maggioranza proprio con la sua regione, la Galizia, rimuovendo così un possibile ostacolo alla richiesta formale di salvataggio dalla Spagna.
Il Primo Ministro Rajoy ha dichiarato venerdì di non aver deciso se richiedere o meno un salvataggio, facendo scendere le aspettative verso la richiesta di un salvataggio completo.
Il salvataggio permetterebbe alla BCE di acquistare debito spagnolo, facendo scendere così il rendimento dei titoli per il paese iberico. Ma la Spagna si mostra titubante per via delle condizioni.
Gli acquisti speculativi hanno contribuito a risollevare il petrolio dai minimi,dopo che i prezzi avevano raggiunto il territorio oversold. I traders tecnici avevano affermato che i prezzi erano scei troppo e troppo velocemente, e che ci sarebbe stato un rimbalzo tecnico.
I prezzi sono stati sotto forte pressione nelle ultime sedute, con il timore sul futuro della crescita economica e dell’impatto sulla materia prima, una preoccupazione che ha pesato sull’appeal della materia prima.
I dati ufficiali della scorsa settimana hanno mostrato che l’economia cinese è cresciuta del 7,4% nei tre mesi ad ottobre, il passo più lento dal primo trimestre 2009 ed il settimo calo trimestrale consecutivo.
I mercati restano cauti in attesa dei dati USA, tra cui i dati sulla vendita di case nuove, sugli ordinativi industriali e sul PIL del terzo trimestre.
Gli investitori dedicheranno inoltre la loro attenzione al meeting della Federal Reserve di martedì e mercoledì, il primo dall’annuncio del terzo round di allentamento quantitativo.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
TransCanada ha comunicato che riaprirà l’oledotto Keystone questo lunedì, un giorno dopo il previsto. L’oleodotto è stato chiuso per lavori lo scorso mercoledì in quanto è stata trovata una “piccola anomalia” nella sezione che dal Missouri va nell’Illinois.
L’oleodotto Keystone trasporta circa 590.000 barili di greggio al giorno dal Canada a Cushing, in Oklahoma, il punto di consegna dei futures della borsa di New York.
Gli investitori restano concentrati sull’escalation di tensioni tra Siria e Turchia, e sulla possibilità che l’Iran supporto la Siria in questo conflitto.
I paesi del Medio Oriente e del Nord Africa producono il 36% della produzione mondiale e detengono il 52% delle riserve del 2011.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a dicembre sono saliti dello 0,55%, a 110,75 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 19,63 dollari al barile.
I futures Brent continuano ad avere il supporto dai ritardi nella ripresa della produzione del campo petrolifero di Buzzard, il principale sito della regione del Mare del Nord.
La produzione riprenderà nel corso del week end, dopo che il campo petrolifero è stato chiuso a settembre, causando un calo delle forniture di petrolio nel Mare del Nord dando supporto ai prezzi Brent.
A risollevare la materia prima anche una serie di acquisti speculativi, dopo che i prezzi avevano raggiunto il territorio oversold.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a dicembre sono stati scambiati a 91,12 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,75%.
I pressi sono scesi dello 0,6% nella seduta, al minimo giornaliero di 89,98 dollari al barile, il minimo dal 9 ottobre.
I prezzi sono scesi più del 2% lo scorso venerdì, dopo l’attesissimo summit UE che si è concluso senza aggiornamenti tali da sostenere la fiducia degli investitori nella gestione della crisi del debito nella regione.
Il sentimento si è rafforzato dopo che il Partito Popolare di centro destra del Primo MinistroMariano Rajoy ha raggiunto la maggioranza proprio con la sua regione, la Galizia, rimuovendo così un possibile ostacolo alla richiesta formale di salvataggio dalla Spagna.
Il Primo Ministro Rajoy ha dichiarato venerdì di non aver deciso se richiedere o meno un salvataggio, facendo scendere le aspettative verso la richiesta di un salvataggio completo.
Il salvataggio permetterebbe alla BCE di acquistare debito spagnolo, facendo scendere così il rendimento dei titoli per il paese iberico. Ma la Spagna si mostra titubante per via delle condizioni.
Gli acquisti speculativi hanno contribuito a risollevare il petrolio dai minimi,dopo che i prezzi avevano raggiunto il territorio oversold. I traders tecnici avevano affermato che i prezzi erano scei troppo e troppo velocemente, e che ci sarebbe stato un rimbalzo tecnico.
I prezzi sono stati sotto forte pressione nelle ultime sedute, con il timore sul futuro della crescita economica e dell’impatto sulla materia prima, una preoccupazione che ha pesato sull’appeal della materia prima.
I dati ufficiali della scorsa settimana hanno mostrato che l’economia cinese è cresciuta del 7,4% nei tre mesi ad ottobre, il passo più lento dal primo trimestre 2009 ed il settimo calo trimestrale consecutivo.
I mercati restano cauti in attesa dei dati USA, tra cui i dati sulla vendita di case nuove, sugli ordinativi industriali e sul PIL del terzo trimestre.
Gli investitori dedicheranno inoltre la loro attenzione al meeting della Federal Reserve di martedì e mercoledì, il primo dall’annuncio del terzo round di allentamento quantitativo.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
TransCanada ha comunicato che riaprirà l’oledotto Keystone questo lunedì, un giorno dopo il previsto. L’oleodotto è stato chiuso per lavori lo scorso mercoledì in quanto è stata trovata una “piccola anomalia” nella sezione che dal Missouri va nell’Illinois.
L’oleodotto Keystone trasporta circa 590.000 barili di greggio al giorno dal Canada a Cushing, in Oklahoma, il punto di consegna dei futures della borsa di New York.
Gli investitori restano concentrati sull’escalation di tensioni tra Siria e Turchia, e sulla possibilità che l’Iran supporto la Siria in questo conflitto.
I paesi del Medio Oriente e del Nord Africa producono il 36% della produzione mondiale e detengono il 52% delle riserve del 2011.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a dicembre sono saliti dello 0,55%, a 110,75 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 19,63 dollari al barile.
I futures Brent continuano ad avere il supporto dai ritardi nella ripresa della produzione del campo petrolifero di Buzzard, il principale sito della regione del Mare del Nord.
La produzione riprenderà nel corso del week end, dopo che il campo petrolifero è stato chiuso a settembre, causando un calo delle forniture di petrolio nel Mare del Nord dando supporto ai prezzi Brent.