ROMA (Reuters) - Continuano a calare le sofferenze nette delle banche italiane che in febbraio sono scese ancora, a 77 miliardi e al 4,41% degli impieghi secondo l'ultimo rapporto dell'Abi.
Prosegue e si rafforza anche la tendenza alla crescita del credito a imprese e famiglie, con gli impieghi saliti a marzo dell'1,4% dall'1% di febbraio.
Nel dettaglio, le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse) a febbraio 2017 si sono ridotte a 77 miliardi di euro (il valore più basso da maggio 2014), dai 77,8 miliardi di gennaio e in forte diminuzione rispetto al dato di dicembre 2016.
"In particolare, rispetto al picco di 89 miliardi toccato a novembre 2015 si registra una riduzione delle sofferenze nette di oltre il 13%", sottolinea Abi.
Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto al 4,41% a febbraio 2017 dal 4,45% del mese prima (era lo 0,86% prima della crisi).
I prestiti a famiglie e imprese sono cresciuti a marzo del +1,4% annuo, in accelerazione rispetto al +1% del mese precedente. Gli ultimi dati, aggiornati a febbraio, confermano inoltre la ripresa del mercato dei mutui. Il totale dei mutui in essere delle famiglie ha registrato una variazione positiva di +2,3% rispetto a febbraio 2016.
Nuovo minimo storico per i tassi sui prestiti, con il dato medio di marzo al 2,82% (2,85% il mese precedente).
Quanto alla raccolta, i depositi a fine marzo sono aumentati di oltre 54,5 miliardi su anno (+4,1%), mentre è calata la raccolta tramite obbligazioni per quasi 46 miliardi (-12,3%), con un saldo della raccolta complessivo che è cresciuto dello 0,5% su base annua.