FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea potrebbe attenuare per alcune banche della zona euro le richieste di raccogliere capitale e liberarsi dei crediti deteriorati prima di una fusione per rendere più rapido il consolidamento di un settore caratterizzato da bassi profitti.
Lo afferma Yves Mersch, vice presidente della vigilanza della Bce.
Separatamente, il presidente del Supervisory Single Mechanism (SSM) Andrea Enria, ha raffreddato le ipotesi fatte circolare da alcuni politici europei, i quali suggerivano requisiti di capitale più bassi in base all'esposizione delle banche a progetti ecologicamente sostenibili o verdi.
Secondo Mersch molti degli ostacoli sulla strada dell'M&A tra le banche della zona euro non riguardano le competenze della Bce e ha fatto riferimento alle differenze nelle norme e nelle pratiche nazionali.
Tuttavia, ha detto che la Bce, in quanto principale supervisore bancario della zona euro, potrebbe fare di più per facilitare l'M&A, a partire da una revisione delle richieste per alcune banche di raccogliere capitale e liberarsi dei crediti deteriorati prima di fondersi.
"Non escluderei una revisione dei nostri criteri di valutazione, anche rispetto al trattamento degli Npl nelle fusioni", ha detto Mersch, che è entrato nell'SSM della Bce quest'anno, durante una conferenza a Parigi.
Mersch ha aggiunto anche che la Bce "valuterà in modo appropriato le sinergie ottenute attraverso le fusioni" e che eviterà la doppia contabilizzazione, pur senza perdere di vista i rischi associati a fusioni tra organizzazioni complesse.
Nel 2016, la Bce ha chiesto al Banco Popolare di raccogliere capitale per 1 miliardo di euro come condizione per approvare la fusione con Banca Popolare di Milano, chiedendo inoltre di vendere non-performing loans del valore di 8 miliardi di euro dopo l'operazione.
Parlando in un altro evento, Enria ha detto che la Bce non concederà un alleggerimento dei requisiti patrimoniali per progetti verdi solo per la loro sostenibilità dal punto di vista ambientale.