Investing.com - Il prezzo del greggio questo venerdì è in ripresa dal brusco crollo della seduta precedente e resta destinato a segnare un solido rialzo settimanale, mentre gli investitori attendono gli ultimi dati sulla produzione statunitense.
I future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York sono in salita di 41 centesimi, o dello 0,60%, a 69,00 dollari al barile alle 4:29 ET (8:29 GMT).
Intanto, i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, salgono di 27 centesimi, o dello 0,35%, a 78,45 dollari al barile.
Malgrado il crollo di mercoledì, entrambi i prezzi si avviano a segnare balzi settimanali rispettivamente dell’1,8% e del 2,0%, mentre i trader continuano a valutare le scorte e la domanda globali.
I trader seguiranno da vicino gli ultimi dati sulla produzione petrolifera USA che saranno pubblicati nel corso della giornata da Baker Hughes.
Il numero degli impianti di trivellazione USA, indicativo della produzione futura, è salito di 2 unità a 862 la settimana scorsa, oscillando vicino al massimo dal marzo 2015.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia ieri ha reso noto che le scorte di greggio globali hanno raggiunto il massimo storico ad agosto.
L’agenzia ha inoltre avvertito che la crescita della domanda di greggio potrebbe andare sotto pressione con il biglietto verde forte che potrebbe far salire il costo dell’importazione dell’energia, mentre una “escalation degli scontri commerciali” probabilmente peserà sulla crescita della domanda.
Intanto, nell’ambito degli sforzi compiuti dall’America per far scendere i prezzi del greggio in vista delle sanzioni di novembre contro le esportazioni iraniane, il segretario per l’energia Rick Perry ha incontrato la controparte russa Alexander Novak a Mosca ieri, invitandolo a collaborare in quanto principali produttori di energia per garantire la stabilità del mercato globale. Ha detto a Novak che entrambi i paesi desiderano mantenere il mercato competitivo. All’inizio della settimana, ha incontrato i funzionari di Arabia Saudita. I tre paesi sono i principali produttori petroliferi al mondo.
Dopo il vertice di Mosca, Perry ha riferito ai giornalisti che “il regno [saudita] e i membri dell’OPEC che stanno decidendo la propria produzione in modo da assicurarsi che i cittadini del mondo non vedano un rimbalzo del prezzo del greggio … sono da ammirare e da apprezzare, e la Russia è fra questi”. Ha aggiunto che Stati Uniti, Russia ed Arabia Saudita stanno lavorando insieme per garantire l’accessibilità ad un’energia a buon mercato.
Nel frattempo, la Commissione tecnica congiunta - composta da rappresentanti dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio e dai principali produttori non-OPEC con a capo la Russia - si incontrerà il 17 settembre per considerare le proposte in merito alla ripartizione dell’aumento di produzione concordato di un milione di barili al giorno.
L’OPEC, la Russia e gli altri paesi non membri a giugno hanno deciso di tornare ad un rispetto del 100% dei tagli cominciati nel gennaio del 2017, dopo che la sottoproduzione da parte di alcuni paesi aveva portato la percentuale sopra il 160%.
Secondo le fonti citate, ci sono quattro proposte sul tavolo che saranno discusse prima di essere presentate ai ministri che parteciperanno al prossimo vertice del 23 settembre in Algeria.
I future della benzina scendono dello 0,13% a 1,9960 dollari al gallone alle 4:31 ET (8:31 GMT) mentre il combustibile da riscaldamento sale dello 0,22% a 2,2283 dollari al gallone.
I future del gas naturale sono in calo dello 0,32% a 2,808 dollari per milione di BTU.