Di Geoffrey Smith
Investing.com - I prezzi di riferimento del gas naturale in Europa scendono al minimo in due mesi questo lunedì, il calo della domanda dal settore incoraggia la speranza che il continente riuscirà ad affrontare l’inverno senza le importazioni dalla Russia.
Il contratto del TTF ad Amsterdam, il riferimento per l’Europa nordoccidentale, è sceso al minimo di 171,30 euro per megawatt-ora prima di ritracciare e attestarsi a 177,50 euro/MWh alle 11:45 CEST, un crollo del 5,7% dalla chiusura di venerdì.
I prezzi ora sono scesi di quasi il 50% dal picco di inizio estate, quando la decisione della Russia di fermare i flussi di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1 aveva innescato i timori di un razionamento nel continente.
Le importazioni russe solitamente rappresentano il 40% del totale europeo, ma al momento sono meno del 10% delle importazioni, a dimostrazione del successo che sta avendo l’Europa nel trovare fonti alternative, soprattutto gas naturale liquefatto, o GNL. Il calo dei prezzi è accelerato man mano che hanno lentamente preso forma dei piani per imporre limitazioni dei consumi quest’inverno. Devono ancora essere finalizzati tuttavia.
Limiti obbligatori alla domanda andrebbero ad unirsi all’attuale distruzione della domanda causata dall’impennata estiva dei prezzi, che attanaglia gran parte dell’industria energivora del continente, soprattutto le aziende di fertilizzanti e di prodotti chimici.
La domanda industriale tedesca, che a fine aprile si attestava ad appena il 3,6% al di sotto dei livelli 2021, è scesa del 22% dai livelli 2021 ad agosto, secondo i dati di Trading Hub Europe.